Da cinque anni il tricolore è bianconero
Il Napoli cade a Roma, la Juventus festeggia in anticipo il titolo. Agnelli: «Siamo nella storia», Buffon: «Ora la Champions»
TORINO. Uno scudetto «epocale», il «più bello», come lo definisce capitan Buffon, perché conquistato - ricorda il presidente Andrea Agnelli - «quando tutti erano pronti a celebrare il nostro funerale e invece abbiamo scritto la storia». La Juventus conquista il quinto tricolore consecutivo, il 32esimo, e la Torino bianconera torna a fare festa. I bianconeri si sono regolarmente allenati e non hanno seguito in tv la sfida dell’Olimpico. Terminata la seduta, la festa è cominciata immediatamente a Vinovo con giocatori in campo, maglie celebrative nere con la scritta «Campioni 2016» e il numero «34» sulla schiena e quattro bande bianche barrate da una quinta di colore oro sul petto. Negli spogliatoi e nelle aree riservate alla squadra tante bottiglie di spumante griffate per l’occasione, gli inevitabili smartphone per selfie e video e qualche sigaro (Morata e Zaza ritratti in un tweet sul profilo di Stefano Sturaro e su Instagram dello stesso Morata).
Festa a Vinovo come per le vie del centro, dove i tifosi danno sfogo a tutto il loro entusiasmo per un successo che a inizio stagione - con appena dieci punti in dodici partite - era impensabile.
Ed è proprio alle tante critiche di inizio anno che Allegri guarda non appena lo scudetto è una certezza.- «Dico sempre che si cresce solo attraverso le difficoltà: riguardo il nostro percorso, sono ancora più orgoglioso!», sottolinea il tecnico, al secondo centro in altrettante stagioni sulla panchina bianconera. «A ottobre eravamo dodicesimi, fuori da tutto e l'allenatore doveva essere cambiato - ricorda ancora -. È uno scudetto pazzesco, abbiamo fatto un risultato straordinario e penso che 24 vittorie su 25 partite siano irripetibili».
Una «rimonta impressionante, che capitan Buffon spera «non si sia fermata a Firenze ma continui nelle ultime tre gare per suggellare un'impresa incredibile. È stata una dimostrazione di forza incredibile: è stata la vittoria di un gruppo coeso e granitico, dalla squadra alla società», aggiunge il portiere. Lo sguardo è al presente, con tre partite di campionato ancora da onorare e una finale da Coppa Italia da giocare, ma anche al futuro. «Ad agosto ricomincerà un'altra stagione e noi ripartiremo con la certezza di sapere di valere, perché quando fai una partita alla pari con una squadra come il Bayern significa che ormai sei arrivato a un livello veramente importante».
Alla Champions League guarda anche la società. »L'anno prossimo vogliamo fare una Champions da protagonisti«, assicura il direttore generale Beppe Marotta, pronto ad allestire una squadra »competitiva sia in Italia che in Europa» ripartendo dal prolungamento del contratto di Allegri e dalla conferma dei tanti campioni che fanno già parte della rosa bianconera.
Dal giovane Dybala - »sono venuto alla Juve perché volevo iniziare a vincere» - ai suoi senatori. Come Bonucci, che dedica lo scudetto »a chi diceva che senza campioni come Pirlo, Vidal e Tevez non saremmo stati gli stessi. Invece abbiamo dimostrato che, a partire dalla società, questo è un gruppo vincente». E Barzagli, che dà alla squadra »un bel 10 per quello che ha fatto nonostante la partenza».
»Ma la stagione non è finita: abbiamo ancora la finale di Coppa Italia - conclude il difensore - la nostra mentalità è di non appagarsi mai e volere sempre puntare al trofeo successivo«. E la Juventus non vuole più fermarsi.