«Sta provocando perché non ha argomenti»
Durissima replica di Memoria storica e Fondazione: «Altro che 50 persone, tutta la città è contro di lui»
SASSARI. Le parole in libertà di Daniele Piraino hanno fatto sobbalzare la Sassari sportiva. Se il patron torresino un risultato è riuscito a ottenerlo, è quello di avere ricompattato una piazza che sotto la gestione Capitani si era divisa in maniera netta tra contestatori e “collaborazionisti”. Il direttivo dell’associazione Memoria Storica Torresina lunedì si è riunito d’urgenza per fare il punto. «Le affermazioni di questo personaggio che tiene in ostaggio la Torres – sostiene l’Amst – sono gravissime e infamanti per il popolo rossoblù e per la città di Sassari. La gestione amatoriale di una società ultracentenaria è già un peccato mortale a livello sportivo, civile e morale, ma puntare il dito nei confronti dei suoi tifosi accusandoli di essere mafiosi o camorristi è qualcosa di inaudito che non possiamo tollerare e non tollereremo. Ma c’è un altro aspetto che vogliamo sottolineare: ci pare evidente come, non avendo argomentazioni né alcuna idea di come uscire dal guaio in cui si è cacciato, Piraino sta giocando a provocare: forse cerca un casus belli, magari sogna di passare dalla parte della ragione. Ma il popolo rossoblù è maturo e vaccinato, oggi chiede una gestione trasparente, pulita e improntata sul rispetto delle regole, quindi non cadrà in questo tranello».
«Stigmatizziamo a priori forme di protesta e contestazione che travalicano i confini della correttezza e della legalità – sottolinea la Fondazione Torres in una lettera aperte indirizzata a Piraino –, ma non riteniamo opportuno fare alcun commento in attesa di conoscere come essi si sono realmente svolti. Consideriamo, invece, gravissimo che lei possa tacciare un’intera comunità di comportamenti mafiosi e comorristici. Purtroppo per lei, chi la osteggia non è solo una minoranza costituita da cinquanta persone a loro volta manovrate da cinque o sei soggetti, mossi da imprecisati interessi personali. Le più svariate anime del popolo torresino hanno da tempo espresso il loro legittimo disappunto circa l’operato Suo e dei Suoi collaboratori. Circa la bontà dell’attuale organico della squadra, della risibile situazione logistica, degli utopistici sbandierati progetti di risalita in Lega Pro, è meglio stendere un velo pietoso e lasciare che siano i fatti a parlare». (g.d.)