Querelle sullo stadio: «Il Codrongianos restituisca le chiavi»
Nuovo capitolo sulla gestione dell’impianto comunale I dirigenti del club contestano l’esito della gara d’appalto
CODRONGIANOS. Nessun segnale di pace arriva da Codrongianos dove si sta combattendo una dura battaglia per la gestione del campo sportivo comunale. Protagonisti da un lato i dirigenti della società calcistica locale e dall’altra l’amministrazione civica. Tutto è nato quando il Comune ha bandito una gara per la gestione dell’’impianto preparando un capitolato che a, detta del presidente della Acsd New Codrongianos, «sembra tagliato apposta per farci fuori». Il risultato avvalora i sospetti dei dirigenti della società rossoblù che si sono visti scavalcare nella graduatoria pubblica dagli “Amici di Codrongianos”, una società di calcio a 8 che partecipa al campionato Csi, e dal “Coros”, una scuola calcio che raccoglie le giovani promesse del circondario ma che non ha squadre maggiori.
La graduatoria è stata duramente contestata dai terzi in classifica ma le polemiche (e la minaccia di mettere tutto nelle mani dei legali) non ha scoraggiato l’amministrazione comunale che ha ufficializzato il risultato della gara e ha chiesto ai dirigenti del New Codrongianos di liberare gli spogliatoi e restituire le chiavi.
«Ci hanno dato una settimana per cercare una nuova sede – ha raccontato Stefania Burresi, la presidente della società – ma noi non intendiamo rassegnarci. Per noi lo stadio vuol dire molto e siamo pronti a difendere i nostri diritti in tutte le sedi».
I vertici della società contestano la graduatoria e chiedono che venga rivista soprattutto in due punti: l’anzianità della squadre e il numero dei tesserati. «Ci hanno considerato una società di nuova affiliazione – spiega Stefania Burresi – senza tenere conto di un documento della Ficg che ci ha riconosciuto il titolo sportivo e il numero di matricola della Polisportiva Codrongianos. Abbiamo dunque la maggiore anzianità sportiva tra le società partecipanti alla gara d’appalto e dovremo avere il punteggio più alto anzichè lo 0 che ci hanno riconosciuto».
Burresi contesta anche la divisione dei punti sulla base dei tesserati. «Noi ne abbiamo 120 e ce ne sono stati riconosciuti poco più di una ventina. E gli altri? Rifacendo i conti non ci sono dubbi sul fatto che i vincitori siamo noi e forti di questa convinzione andremo avanti in difesa dei nostri diritti e dei diritti di una squadra che, piaccia o no alla nuova amministrazione comunale, ha sempre difeso i colori del paese».
La prossima mossa, già annunciata, sarà un’assemblea pubblica «per raccontare a tutti quello che sta accadendo. Poi passeremo le carte agli avvocati».