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Un gruppo “immaturo” destinato a migliorare

dall’inviato

BUDAPEST. Troppo poco cattiva, volenterosa sì, ma ancora “poco squadra” quando il gioco si fa duro. Al di là della scarsa fortuna di questo periodo – che si manifesta in infortuni a ripetizioni,...

28 ottobre 2016
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BUDAPEST. Troppo poco cattiva, volenterosa sì, ma ancora “poco squadra” quando il gioco si fa duro. Al di là della scarsa fortuna di questo periodo – che si manifesta in infortuni a ripetizioni, arbitraggi discutibili e ferri non troppo benevoli – la nuova Dinamo deve ancora imparare a muoversi in maniera corale nei momenti chiave delle partite. È un fattore che si è manifestato con una certa evidenza in queste due trasferte e che, non a caso, è stato segnalato a freddo da tutti i protagonisti, dal coach ai veterani, passando per i più giovani.

L’elemento che il coach sassarese ha evidenziato con maggiore decisione è la tendenza della squadra a scoraggiarsi - in un certo qual senso - dopo una cattiva scelta in attacco ma soprattutto dopo una difesa eseguita male. Quest’ultima circostanza si traduce in attacchi all’arma bianca, con pochissima (o confusa) circolazione di palla e con l’aggiunta che chi non è propriamente un cuor di leone tende a nascondersi ulteriormente.

È anche così che si spiegano le tantissime palle chiave giocate da Rok Stipcevic, non certo un fiorettista ma comunque un leader nato, che non è proprio capace di tirarsi indietro. Ed è così che, al contrario, che giocatori che hanno necessità di essere innescati da un movimento continuo della palla (Lacey e Carter, su tutti), restano lontani dal cuore dell’azione. A questo si aggiunga la leggera flessione di Johnson Odom, grande protagonista del primo quarto di Szolnok, poi eclissatosi, e i problemi tecnico-tattici legati agli infortuni.

La sconfitta per mezzo canestro maturata in Ungheria è l’esatto specchio di quello che la Dinamo è in questo momento: una squadra alla quale - soprattutto in trasferta - manca sempre un tanto così per andare a pieni giri. Con la stagione iniziata da appena un mese, non è un problema irrisolvibile. (a.si.)

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