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Luciano Abis non ce la fa Bevilacqua è il campione

Il pugile sardo è stato generoso ma il titolo italiano va nelle mani del romano Il match fermato alla settima ripresa per una ferita, il verdetto è stato unanime

26 marzo 2017
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ROMA. Sul ring ha dato tutto. Ci ha messo il cuore, l’anima e anche quello che non aveva ma non è stato sufficiente. Luciano Abis fallisce l’assalto alla corona italiana dei pesi superwelter, battuto dal Vincenzo Bevilacqua, 23 anni, contro i 37 dell’avversario. Il match è stato interrotto alla settima ripresa per una ferita sotto l’occhio che sanguinava copiosamente già da qualche round. Non è stato decretato il ko tecnico ma ma si è andati alla lettura dei cartellini. I giudici non hanno avuto dubbi nell’assegnare la vittoria a Bevilacqua con due e tre punti di vantaggio.

Le prime due riprese sono delpugile di casa Abis è troppo fermo sulle gambe e diventa un bersaglio facile per i diretti di Bevilacua che colpisce a due mani, entrando nella guardia del sardo con grande tempismo. Il match sembra aver preso una direzione a senso unico col pugile romano abile a punire l'avversario ad ogni errore. Abis è ferito all'occhio sinistro dopo aver subito un diretto destro, il sangue è copioso e all'angolo nel minuto di intervallo devono lavorare per tamponare lo spacco.

Abis si fa prendere dal nervosismo e nella riprese successiva subisce un richiamo ufficiale che fa diventare ancora più in salita il combattimento. L'arbitro ferma il match per far controllare la ferita del pugile di Quartu, il medico dice che si può andare avanti. Bevilacua è un'anguilla, per Abis è un problema inquadrarlo e appena si scopre viene investito dai colpi di un avversario che tiene la guardia altissima.

La quinta ripresa vede Abis più attivo ma si apre un'altra ferita sulla testa che l'arbitro fa ancora una volta controllare al medico. Si prosegue e il round finisce in parità dopo che le prime quattro sono state tutte per il campione.

Nella settima lo stop definitivo nel momento in cui il volto di Abis è una maschera di sangue. Il verdetto premia giustamente Beviolacqua, più attivo e più ordinato del suo avversario. (r.m.)

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