La Nuova Sardegna

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Esposito carica i suoi: in casa è vietato sbagliare

Il coach dei biancoblù non sottovaluta l’impegno ma lo sfrutterà per provare nuove soluzioni tattiche

31 ottobre 2018
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SASSARI. «Arriviamo in un buon momento non solo tecnico per le vittorie ma anche come atteggiamento e forma fisica, con il recupero dopo due mesi di Jaime Smith e con Marco Spissu che rientra ufficialmente nel gruppo. Siamo consapevoli che bisogna restare con i piedi per terra, gare come quelle con il Falco ci serviranno per provare situazioni tecniche e dare minuti a giocatori che in altre situazioni non hanno spazio», esordisce il coach della Dinamo Vincenzo Esposito per presentare il match di Coppa.

«Lo Szombathely è sempre stato al top del campionato ungherese – prosegue El Diablo –. Credo che la gente abbia capito che in giro per l’Europa il livello del basket è cresciuto, come abbiamo potuto vedere anche con Szolnoki. Stesso discorso vale per Falco Vulcano, un gruppo dove ci sono un paio di americani di grande valore, in primis Juvonte Reddic che è cresciuto molto rispetto a quando era in Italia, e può contare su guardie di talento con tanti punti nelle mani. E’ una sfida che non dobbiamo assolutamente sottovalutare. La nostra mentalità deve essere proiettata prima di tutto verso lo scopo ultimo, che è la vittoria, e nel corso della partita dobbiamo essere bravi anche a sperimentare delle situazioni tattiche che ci potranno tornare utili in seguito, come le torri gemelle Cooley e Magro visti insieme contro Torino».

L’obiettivo è restare in vetta al gruppo H. «Avevo già detto, senza mancare di rispetto a nessuno – conclude Esposito –, che il primo posto ce lo saremmo giocati con lo Szolnoki: per questo è fondamentale non fare passi falsi in casa. Ovviamente l’obiettivo è quello di chiudere la regular season al primo posto per essere inseriti nel gruppo migliore nel prossimo turno, perché questo accada bisogna essere impeccabili tra le mura amiche e arrivare in vantaggio alle sfide fuori. Poi, dobbiamo adeguarci alla tipologia di fischi in campo. Però dobbiamo continuare a giocare la nostra pallacanestro, quando si è in grado di fare questo step significa che la squadra è sul pezzo a 360 gradi».



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