Il Banco ci prova sino alla fine ma il talento premia Venezia
di Andrea Sini
I sassaresi cadono al PalaSerradimigni contro la corazzata Reyer dopo un grande avvio Polonara e compagni vanno avanti anche di 12, poi Daye e Haynes fanno la differenza
11 novembre 2018
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SASSARI. Lezione numero 1: per battere la principale antagonista di Milano, due quarti di altissimo livello non sono sufficienti. Lezione numero 2: quando il gigante è ferito, è il momento di colpire ancora più duro. Lezione numero 3: sui cali d’intensità c’è ancora da lavorare. Una buonissima Dinamo non basta per superare una Reyer Venezia solida e con picchi di talento notevoli: la squadra di De Raffaele passa al PalaSerradimigni per 83-86 al termine di una gara tiratissima, nervosa e molto bella. I biancoblù perdono in casa per la prima volta, dopo avere condotto per due quarti e mezzo.
Un ko amaro. L’anticipo della sesta giornata di serie A si chiude con la tripla del possibile overtime scagliata da Jaime Smith, che precipita senza toccare il ferro, ma non è qui che il Banco ha perso la gara. Dopo un primo quarto fantastico, chiuso sul 23-11, e un secondo periodo di buona intensità, i sassaresi hanno tenuto la barra dritta sino al 50-42, per poi farsi progressivamente risucchiare dagli oroamaranto, trascinati da un Daye a tratti immarcabile e da un Haynes (l’ex di giornata) che ha impresso una svolta importante alla gara. L’eccellente difesa iniziale dei sassaresi (appena 25 punti concessi nei primi 17’) si è inesorabilmente allentata quando Venezia ha aggiustato le percentuali al tiro da fuori (6/7 nel terzo quarto). Cooley e compagni escono a testa altissima e possono recriminare soltanto per la luna storta di Bamforth, che è entrato in partita quando ormai l’inerzia era tutta dalla parte degli ospiti.
La partita. In quintetto partono Smith, Bamforth, Petteway, Thomas e Cooley, Venezia fa canestro soltanto al settimo tentativo, la difesa a zona della Dinamo funziona meglio e arrivano una marea di recuperi e contropiedi rapidi, che fruttano un break di 15-0, dall’8-11 al 23-11 con il qual si chiude il primo quarto. Venezia si rimette subito in pista con una zona adattata e i contropiedi di Tonut (27-21), Il Banco tiene la barra dritta. A cambiare gli equilibri sono un paio di fischi, contestatissimi, da parte della terna arbitrale, che sfociano in un fallo tecnico per Bamforth e nei tiri liberi del -3 veneziano. Si riparte dal 28-25 del 15’ i biancoblù alzano l’intensità difensiva e volano ancora a +10 (34-25) grazie a Petteway e Smith. Il +7 di metà gara, 40-33, lascia un po’ di amaro in bocca, e nel terzo quarto salgono in cattedra Daye e Haynes, che impattano a quota 50 e poi permettono a Venezia di mettere la freccia sul 54-55. Il Banco stringe i denti ma a fine quarto la squadra di De Raffaele è a +2, 60-62 e la magia sembra essersi spezzata. Arrivano una marea di errori da oltre l’arco, Daye invece fa centro e a 4’30” dalla fine fa 68-75. La squadra di Esposito non molla mai, (73-76, 77-81 a 1’28” con Petteway), poi Bramos fa centro dall’angolo a 38”. Sul 77-84, sembra finita, invece Bamforth trova due triple incredibili e a 7” dalla fine il Banco è sotto 83-84. Haynes fa 2/2 dalla lunetta e la “preghiera” di Smith resta inascoltata. Venezia vince con merito, la Dinamo esce a testa altissima.
Un ko amaro. L’anticipo della sesta giornata di serie A si chiude con la tripla del possibile overtime scagliata da Jaime Smith, che precipita senza toccare il ferro, ma non è qui che il Banco ha perso la gara. Dopo un primo quarto fantastico, chiuso sul 23-11, e un secondo periodo di buona intensità, i sassaresi hanno tenuto la barra dritta sino al 50-42, per poi farsi progressivamente risucchiare dagli oroamaranto, trascinati da un Daye a tratti immarcabile e da un Haynes (l’ex di giornata) che ha impresso una svolta importante alla gara. L’eccellente difesa iniziale dei sassaresi (appena 25 punti concessi nei primi 17’) si è inesorabilmente allentata quando Venezia ha aggiustato le percentuali al tiro da fuori (6/7 nel terzo quarto). Cooley e compagni escono a testa altissima e possono recriminare soltanto per la luna storta di Bamforth, che è entrato in partita quando ormai l’inerzia era tutta dalla parte degli ospiti.
La partita. In quintetto partono Smith, Bamforth, Petteway, Thomas e Cooley, Venezia fa canestro soltanto al settimo tentativo, la difesa a zona della Dinamo funziona meglio e arrivano una marea di recuperi e contropiedi rapidi, che fruttano un break di 15-0, dall’8-11 al 23-11 con il qual si chiude il primo quarto. Venezia si rimette subito in pista con una zona adattata e i contropiedi di Tonut (27-21), Il Banco tiene la barra dritta. A cambiare gli equilibri sono un paio di fischi, contestatissimi, da parte della terna arbitrale, che sfociano in un fallo tecnico per Bamforth e nei tiri liberi del -3 veneziano. Si riparte dal 28-25 del 15’ i biancoblù alzano l’intensità difensiva e volano ancora a +10 (34-25) grazie a Petteway e Smith. Il +7 di metà gara, 40-33, lascia un po’ di amaro in bocca, e nel terzo quarto salgono in cattedra Daye e Haynes, che impattano a quota 50 e poi permettono a Venezia di mettere la freccia sul 54-55. Il Banco stringe i denti ma a fine quarto la squadra di De Raffaele è a +2, 60-62 e la magia sembra essersi spezzata. Arrivano una marea di errori da oltre l’arco, Daye invece fa centro e a 4’30” dalla fine fa 68-75. La squadra di Esposito non molla mai, (73-76, 77-81 a 1’28” con Petteway), poi Bramos fa centro dall’angolo a 38”. Sul 77-84, sembra finita, invece Bamforth trova due triple incredibili e a 7” dalla fine il Banco è sotto 83-84. Haynes fa 2/2 dalla lunetta e la “preghiera” di Smith resta inascoltata. Venezia vince con merito, la Dinamo esce a testa altissima.