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Cagliari e Torres nel Lazio Il prefetto separa gli ultras

Cagliari e Torres nel Lazio Il prefetto separa gli ultras

In D trasferta ad Albalonga vietata ai tifosi sassaresi, Frosinone è troppo vicina La società protesta: «Atto discriminatorio, perché non vale per l’altra tifoseria?»

01 dicembre 2018
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SASSARI. Prevenire è meglio che curare. Per questo motivo, annusato il vento che dalla Sardegna sulle ali di un pallone conduce a Roma e dintorni, la prefettura della Capitale ha ritenuto ad alto rischio un eventuale, possibile incrocio in campo neutro fra le tifoserie del Cagliari e della Torres. La formazione di serie A domani alle 15 gioca infatti a Frosinone, mentre quella di serie D sempre domani è impegnata appena mezzora prima sul campo dell’Albalonga, a una settantina di chilometri di distanza. Così, è stata vietata la trasferta ai supporter del Nord dell’isola, creando però di fatto un nuovo motivo di frizione con quelli del Sud.

Meglio non rischiare, devono aver pensato a Roma su input dell’Osservatorio del Viminale. I precedenti sono pesanti, la rivalità è ristretta a poche frange di scalmanati ma i tempi non sono ancora maturi perché ci si possa fidare. Il porto, l’aeroporto e i percorsi da utilizzare per seguire i due match sono gli stessi e un contatto è assolutamente da evitare. Per questo è stata vietata la vendita dei biglietti per Albalonga-Torres ai residenti nella provincia di Sassari. Ai tifosi sassaresi viene dunque proibito di seguire la loro squadra in trasferta mentre un provvedimento analogo non è stato neanche pensato per il Cagliari, in virtù di una regola che privilegia le società della categoria superiore.

A Sassari non va giù. Secondo la Torres almeno una trentina di tifosi si erano già organizzati, con i biglietti di viaggio già pagati, e la comunicazione è arrivata tardi, di venerdì mattina a cose fatte. E ora da disfare. «È un grave atto discriminatorio che lede la nostra immagine e i nostri diritti – si è lamentato il presidente della Torres, Salvatore Sechi, in una nota della società –. Siamo sbigottiti e delusi perché ci viene impedito di sostenere un campionato con uguali condizioni. Pensavamo che con la serie D avessimo superato questi problemi invece ci troviamo nuovamente di fronte a una grave imposizione dall’alto. Ritengo che qualsiasi società, da quelle di serie A alla Terza categoria, debba essere trattata allo stesso modo. Così non è, e oggi ne abbiamo avuto conferma perché il divieto non si applica alle due tifoserie ma ad una sola, la nostra».

«Questo atto, che arriva a due giorni dalla gara – conclude Sechi –, lede in modo evidente le libertà individuali e lo fa in modo discriminatorio nei nostri confronti, nei confronti di tanti cittadini sassaresi che già in gran numero, con biglietti di aereo e navi già acquistati, erano pronti a partire per sostenerci. La considero una grave ingiustizia nei confronti di chi porta il nome della Torres e di Sassari in giro per l’Italia, su ogni campo e a fronte di tanti sacrifici economici ma anche di chi opera in questo mondo ogni giorno. Se questa è la realtà a cui dobbiamo far fronte, non rappresenta la mia visione del calcio e della passione che dovrebbe circondarlo».



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