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La Dinamo “punta” Cantù ma servono ritmo e fiducia

di Andrea Sini
La Dinamo “punta” Cantù ma servono ritmo e fiducia

Domani i biancoblù tornano in campo al PalaDesio contro l’Acqua San Bernardo Gerosa: «Non dobbiamo snaturarci, cerchiamo di difendere duro e correre»

26 ottobre 2019
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SASSARI. Il controllo del ritmo come chiave per prendere per le corna una squadra da corsa come Cantù. Dopo la faticosa trasferta di Ankara la Dinamo mette nel mirino l’Acqua San Bernardo di coach Cesare Pancotto, che domani sera al PalaDesio proverà a fare uno sgambetto ai sassaresi.

Gerry Gerosa, canturino doc e secondo assistente di Gianmarco Pozzecco, mette da parte i sentimenti e punta dritto verso l’obiettivo. «Sarà una gara difficile contro una buonissima squadra, costruita bene nonostante il budget ridotto e con in panchina un allenatore molto bravo ed esperto – dice Gerosa –. Si tratta di una squadra giovane, energica, da loro non sai mai realmente cosa aspettarti perché non hanno una vera stella, ma tutti possono essere protagonisti in maniera differente in vari momenti delle partite. La nostra missione sarà quella di giocare con un ritmo alto, ma senza snaturarci. Dobbiamo provare a fermare il loro contropiede, controllando i nostri rimbalzi difensivi per poi provare a correre. Bisognerà anche fare attenzione alla difesa sull’uno contro uno».

La Dinamo ha necessità di correre per rendere al meglio, e la gara di Ankara lo ha dimostrato. Ma provare a metterla sulla velocità proprio con una squadra da corsa come Cantù non può essere un rischio? Gerosa è chiaro anche su questo concetto. «L’errore più grosso che possiamo fare ora è stravolgere il nostro credo e quel che abbiamo costruito sinora – sottolinea –, bisogna lavorare in palestra in maniera serena. Prendiamo quanto di buono fatto nel terzo quarto di Ankara, è importante continuare a passarci la palla per cercare i compagni e trovare il tiro migliore. Nel primo quarto abbiamo preso sei tiri e li abbiamo sbagliati, idem nel secondo. Il nostro attacco ha continuato a produrre buone soluzioni, non si è fermato, ma è chiaro che quando la palla va tante volte sul ferro si può perdere un po’ di fiducia, il pensiero in più ti toglie ritmo e convinzione. Ripeto, proveremo a correre noi e non far correre loro. Dobbiamo essere semplicemente noi stessi. In difesa non stiamo facendo male, stiamo facendo buone nonostante non ci sia grande continuità a canestro. L’obiettivo è ritrovare la fiducia che ci ha sempre contraddistinto».

Infine una battuta sul suo personale “derby del cuore”. «Per me sarà una partita speciale, torno a casa e ritrovo la società che mi ha cresciuto, a Cantù devo molto sia come allenatore che come persona. Non solo: per me e tutto lo staff sarà un piacere ritrovare un amico come Luca Rossini, con il quale abbiamo vissuto una stagione fantastica».

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