La Nuova Sardegna

Sport

giovani

«Il basket è bello anche in carrozzina»

«Il basket è bello anche in carrozzina»

La Gsd Porto Torres presenta la squadra di minibasket, la prima in Sardegna. Federico, il capitano: «Presto giocheremo anche noi in prima squadra in serie A»

17 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quello di Federico è un canestro che regala emozioni speciali. A soli 9 anni è il capitano della squadra giovanile di basket in carrozzina della Gsd Porto Torres, che milita in serie A. Ieri, nella sala convegni della Nuova Sardegna, col suo sorriso ha incantato tutti. «La mia squadra è bella e forte – ha detto Federico – Siamo solo alla seconda stagione ma ci stiamo impegnando al massimo. Bruno Falchi, il nostro presidente, ci ha insegnato tante cose. E sono sicuro che anche noi giocheremo in serie A. Anzi, diventeremo più bravi di loro».

“Loro”, per Federico e compagni, sono i giocatori della prima squadra, la Gsd Porto Torres nata nel 1996 proprio su iniziativa di Bruno Falchi, promessa del calcio costretto in carrozzina per un infortunio di gioco e poi, grazie alle cure e alla sua forza d’animo, di nuovo in piedi. «Questi ragazzi che giocano a basket in carrozzina sono il mio più grande successo, anzi il nostro successo – ha detto Falchi – Purtroppo ci sono ancora molte, troppe famiglie che tengono i figli in casa e questo è il più grande dei problemi. Anche nelle scuola si fa fatica a far capire la normalità e l’agonismo che c’è in questo sport. Invece il basket in carrozzina è uno sport bello da giocare e da vedere. Venite al palazzetto e lo capirete». Quella di Porto Torres è la prima squadra giovanile di basket in carrozzina in Sardegna. «Ne siamo orgogliosi, in squadra ci sono anche un ragazzo di Arzachena e uno di Perfugas. Andiamo a prenderli e li riportiamo a casa dopo le partite, è faticoso ma il loro sorriso ci ripaga di tutto».

E poi c’è il campionato di serie A, partito la scorsa settimana con una sconfitta casalinga con i romani di Santa Lucia. «Una squadra fortissima, pluriscudettata». Oggi alle 20, il Porto Torres riceve il Cantù (la Dinamo Lab, invece, l’altra squadra che milita in serie A, gioca alle 17 in casa del Santa Lucia).

«Il Cantù è un avversario tosto – avverte Falchi – ma noi siamo pronti. Quest’anno la squadra è di ottimo livello, il mercato è andato molto bene. E poi è arrivato un miracolo, il nostro nuovo coach Sofyane Mehiaoui, ci ha messo tutti sotto pressione».

Gli atleti della Gsd Porto Torres hanno grinta da vendere ma basta poco per toccare con mano gli ostacoli con cui sono costretti a convivere. A partire dalle trasferte. «Fino a marzo abbiamo il sostegno della Tirrenia che ci aiuta a sostenere le spese. Per una realtà come la nostra - spiega il presidente - è difficile trovare i soldi. Andiamo avanti solo grazie al nostro sponsor, Key Estate. L'ideale sarebbe che si aggiungesse un'altra realtà per permetterci di affrontare tranquillamente il campionato». E per farli continuare a sognare. (red.sport)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative