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Spissu over the top «Dedicato alla Dinamo e alla mia famiglia»

Spissu over the top «Dedicato alla Dinamo e alla mia famiglia»

Il play sassarese parla del premio Reverberi e del futuro «Voglio migliorare. Un avversario super? Mike James»

18 novembre 2019
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SASSARI. Giù il cappello di fronte alle stelle del passato, ma le mani macinano il presente e lo sguardo è sempre rivolto al futuro. Il premio Reverberi 2019 finirà presto nella bacheca di Marco Spissu e il play sassarese, appena insignito del riconoscimento come miglior giocatore italiano dell’ultima serie A, non perde di vista il suo mondo. La famiglia e la Dinamo, prima di tutto.

«È a loro che dedico questo premio – dice il play sassarese –. A mia madre, ai miei fratelli, a mio padre, che al palazzetto no mancano mai e che mi supportano in tutti i modi da sempre. E ai compagni di squadra dello scorso anno, insieme allo staff perché senza un grande gruppo è difficile che un singolo emerga».

Gianmarco Pozzecco, Marco Belinelli, Danilo Gallinari, Gigi Datome, Daniel Hackett. La lista dei giocatori che negli ultimi vent’anni hanno ricevuto il Premio Reverberi è ricca di nomi di altissimo livello. Roba da far tremare le vene ai polsi. «Andrò a ritirare il premio a febbraio, sarà un momento emozionante ma ancora c’è tempo – sorride il play della Dinamo –. Sapevo dell’importanza del “Reverberi”, ma onestamente non avevo mai dato uno sguardo all’albo d’oro. Quando è venuta fuori la notizia, hanno iniziato ad arrivarmi sul telefono gli screenshot con la lista dei premiati degli anni scorsi. E in effetti il livello è piuttosto scarso...».

La grande forza di Spissu è sempre stata la fame, che lo ha portato a lavorare durissimo per migliorare, salendo tutta la scala del basket italiano dalla serie C alla finale scudetto dello scorso giugno. Non sentirsi mai arrivato, insomma. È così anche ora, a 24 anni. «Credo di poter migliorare in tutto – dice il numero zero del Banco di Sardegna –, non mi sento ancora completamente pronto. Vorrei crescere a livello difensivo, di letture, di rapidità nelle giocate in attacco. In queste stagioni ho affrontato tanti giocatori forti, altri altrettanto forti li ho avuti come compagni di squadra, e ho chiaro in mente che non ci si può mai accontentare del livello raggiunto. Un giocatore che mi ha particolarmente impressionato? Se ne devo scegliere uno dico Mike James, a livello di talento stiamo parlando di un elemento che sta un paio di piani più su».

Coach Pozzecco racconta spesso come da giocatore godesse letteralmente nel firmare un assist, più ancora che nel segnare un canestro. Spissu non sembra molto lontano da questa idea: «Sì, mi piace mettere in ritmo i compagni di squadra ed è bello anche fare canestro: serate come quella di Torun non possono che fare piacere. Sabato invece ho tirato solo 4 volte – prosegue Spissu –, ma in quel tipo di partite, quando la squadra sta girando bene e tanti compagni stanno facendo canestro, non mi dispiace fare il play puro e lasciare più spazio a livello realizzativo agli altri. Segnare non è la mia prima opzione, l’importante è trovare il giusto equilibrio».

A proposito di equilibrio, anche l’intesa con Curtis Jerrells sta migliorando giorno dopo giorno. «Siamo due giocatori diversi, è normale che serva un po’ di tempo per conoscersi. Con Curtis ora c’è grande feeling – conclude Marco Spissu – e abbiamo dimostrato di poter stare in campo anche insieme». (a.si.)

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