La Nuova Sardegna

Sport

E Mauro applaude Daniele «Bravissimo il mio fratellino»

di Francesco Pirisi
E Mauro applaude Daniele «Bravissimo il mio fratellino»

Poco prima del gol rossoblù al Sassuolo il maggiore ha segnato con la Nuorese 37 anni e nessuna invidia: «E gioca anche il terzo della famiglia, Carlo, portiere»

10 dicembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Lo stadio “Mapei” del Sassuolo e il “Frogheri” di Nuoro uniti per qualche minuto in una sola emozione. Quella dei fratelli calciatori Ragatzu. Mauro, classe ’82, il più anziano, chiude i conti della Nuorese contro il Li Punti, vittoria che proietta i verdazzurri al secondo posto del torneo di Eccellenza. Passa un minuto e a Reggio Emilia è il fratello Daniele a riequilibrare la gara del Cagliari, sino a quel momento in svantaggio per 2 a 1 contro i neroverdi emiliani. Mauro viene informato subito: «Mi sono avvicinato alla panchina per bere un po’ acqua e i compagni mi hanno informato della prodezza di mio fratello. Sono felicissimo per lui. Si merita molte soddisfazioni».

Il giorno dopo la gioia per Daniele sembra far passare in second'ordine la stessa soddisfazione per il proprio gol, in un momento in cui la Nuorese non aveva ancora messo al sicuro il risultato: «La rete l'ho inseguita per tutta la gara e proprio nel finale è arrivata. Sono contento per me e soprattutto per la squadra. Si tratta di un gruppo eccezionale, dove ci si aiuta l'un l'altro. I risultati ne sino la conferma».

L'altro "gruppo " di cui parla volentieri Mauro Ragatzu è quello della sua famiglia di Quartu, dove 20 anni fa ha spiccato il volo per fare il calciatore professionista, che l'ha portato in una decina di piazze, di serie C e D: «La nostra è una famiglia unita. Molto del tempo lo trascorriamo a parlare e guardare il calcio, se si esclude un piccolo spazio per vedere il tg. Oltre a me e Daniele anche nostro fratello Carlo ha giocato al calcio, come portiere, titolare nella primavera del Cagliari sino a fare il secondo di Alessio Scarpi. Poi ha deciso di dedicarsi al lavoro».

Daniele oggi è il beniamino, come succede per qualsiasi giocatore che raggiunge il palcoscenico della serie A. E questo a maggior ragione quando il calcio diventa anche uno strumento di riscatto sociale. Suo fratello Mauro è il primo tifoso: «È fortissimo. Difende la palla come il più abile degli attaccanti e ha senso del gol. Forse lui ha avuto un pizzico più di fortuna, anche se ha dovuto fare molta gavetta, prima di affermarsi. Alla fine per tutti e due il calcio ha rappresentato il lavoro. Una fortuna, anche se con le emozioni e le soddisfazioni, non sono mancate anche i momenti di delusione». Rispetto a questo tandem calcistico vissuto a distanza, il 37enne Mauro ha solo un rimpianto: «Avrei voluto disputare almeno una stagione con mio fratello nella stessa squadra. La differenza di età (9 anni, ndc) però ce l’ha impedito, nonostante entrambi abbiamo iniziato nelle giovanili del Cagliari». Ma è solo un piccolo sogno che non distoglie la concentrazione dal presente e da quelle gioie sportive che Mauro Ragatzu vuole prendersi con la maglia della Nuorese: «Si tratta di una piazza importante ed è normale che si voglia vincere. Cercheremo di fare il meglio e stare il più possibile nelle zone alte della classifica».

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative