Pozzecco raggiante «Grande altruismo e la faccia giusta»
dall’inviato
Il coach ringrazia i suoi per l’abbraccio dopo il fallo tecnico «Sono cose che per me contano più di una vittoria»
28 dicembre 2019
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TREVISO. L’abbraccio a un piccolo tifoso, il saluto di due vecchi amici come Denis Marconato e Massimo Iacopini, e un sorriso lungo da Treviso a Sassari. A fine gara Gianmarco Pozzecco è raggiante. «L’unica cosa che posso dire è che quando ho preso fallo tecnico i miei ragazzi sono venuti ad abbracciarmi, uno a uno. Sono segnali che per me contano più di qualsiasi attestato di stima e qualsiasi vittoria. Li ringrazio tanto».
Poi l’analisi di una vittoria nettissima. «Treviso ci ha messo l’anima e questo è stato evidente, mancava Nikolic, ma noi in generale siamo stati bravi ad avere la giusta concentrazione. Anche quando abbiamo perso palla siamo subito siamo andati a recuperare dentro l’area, la transizione difensiva è una cosa sulla quale lavoriamo molto. Un’altra cosa che abbiamo fatto molto bene è stato continuare a giocare nello stesso modo, anche quando loro hanno provato a riavvicinarsi: abbiamo giocato lo stesso il nostro basket senza cambiare la faccia. Nella nostra squadra c’è grande altruismo, i ragazzi si passano la palla volentieri. Abbiamo difeso con grande attenzione, abbiamo fisico e atletismo per farlo molto bene».
Infine un piccolo amarcord. «Erano anni che non tornavo a Treviso, è stata un’emozione importante, quando giocavo era bello venire a giocare qui e vincere, quando ci riuscivi. Ho esordito in serie A qui contro Kukoc, con Del Negro che fece sfondamento su di me... Sono felice che Treviso sia tornata in serie A». (a.si.)
Poi l’analisi di una vittoria nettissima. «Treviso ci ha messo l’anima e questo è stato evidente, mancava Nikolic, ma noi in generale siamo stati bravi ad avere la giusta concentrazione. Anche quando abbiamo perso palla siamo subito siamo andati a recuperare dentro l’area, la transizione difensiva è una cosa sulla quale lavoriamo molto. Un’altra cosa che abbiamo fatto molto bene è stato continuare a giocare nello stesso modo, anche quando loro hanno provato a riavvicinarsi: abbiamo giocato lo stesso il nostro basket senza cambiare la faccia. Nella nostra squadra c’è grande altruismo, i ragazzi si passano la palla volentieri. Abbiamo difeso con grande attenzione, abbiamo fisico e atletismo per farlo molto bene».
Infine un piccolo amarcord. «Erano anni che non tornavo a Treviso, è stata un’emozione importante, quando giocavo era bello venire a giocare qui e vincere, quando ci riuscivi. Ho esordito in serie A qui contro Kukoc, con Del Negro che fece sfondamento su di me... Sono felice che Treviso sia tornata in serie A». (a.si.)