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È Olbia la capitale mondiale del tennis

È Olbia la capitale mondiale del tennis

Dal 17 al 30 marzo il Geovillage ospiterà più di 200 atleti. In passerella il meglio della racchetta in carrozzina

22 gennaio 2020
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SASSARI. Saranno due settimane di grande sport quelle che si apriranno il 17 marzo al Geovillage, a Olbia. Più di 350 gli atleti, i coach, i dirigenti e i componenti degli staff provenienti da tutti i continenti che si sfideranno nell’ Olbia Open e nel World Team Cup European event di tennis in carrozzina. In palio le qualificazioni alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e ai Mondiali in programma in Portogallo a maggio.

A darsi battaglia sui campi del Geovillage saranno i campioni del tennis in carrozzina, campioni nello sport e anche nella vita dal momento che sono riusciti a trasformare un handicap in una spinta per diventare sportivi professionisti.

Una competizione fortemente voluta in terra sarda da Alberto Corradi, l’azzurro del tennis in carrozzina: l’inossidabile 58enne (nel 2016 ha partecipato ai giochi paralimpici di Rio de Janeiro nella categoria quad) dopo aver organizzato per 20 anni il Sardinia Open, ad Alghero, tra i più prestigiosi tornei al mondo al pari di Wimbledon e Roland Garros, ha deciso di fare le cose in grande. Olbia diventerà così la capitale del tennis paralimpico grazie alle due manifestazioni in programma: Bnp Paribas Worldteam Cup European Event e Uniqlo Olbia Open.

Un tipo tosto Alberto, è stata infatti proprio la sua determinazione e la sua passione per lo sport a regalargli una seconda vita dopo un tragico incidente, quando aveva solo 11 anni. «Lo sport mi ha regalato una nuova vita – ha sempre detto Corradi –. Spero che con queste manifestazioni si riavvicinino allo sport anche tanti ragazzi che, proprio come me, hanno avuto degli incidenti».

Il torneo di Olbia sarà come una Coppa Davis: in campo i più grandi e le più grandi del tennis in carrozzina. Ovviamente ci saranno anche i campioni sardi che si sono formati proprio nella scuola di tennis in carrozzina di Alberto Corradi: Luca Arca, Marianna Lauro, Mario Cabras, Maria Paola Tolu e Angelo Romano.

Saranno rappresentati tutti i continenti: Kenya, Cina, Australia, Sudafrica, Thailandia, Brasile, Argentina, Canada, Stati Uniti e moltissimi paesi europei.

Il tutto con uno sforzo organizzativo non indifferente dal m omento che l’Ift international Tennis Federation per l’organizzazione richiede otto campi più alcuni coperti. Ovviamente anche la Fit (Federazione italiana tennis) ha sostenuto con convinzione la “pazza idea” di Corradi. «Spirito di sacrificio, grande volontà e abnegazione ma anche capacità di regalare spettacolo ed emozioni. Questo è il tennis in carrozzina – ha detto il presidente della Fit Angelo Binaghi–, una disciplina capace di catturare l’interesse e l’entusiasmo di un numero di appassionati che nel corso degli anni è diventato sempre più rilevante. Uno sport vero, dunque, in cui si fondono, lo spirito di competizione e la passione, voglia di primeggiare e lealtà nei confronti dell’avversario». (g.z.)

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