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Dinamo e Pozzecco un anno a tutto gas

di Andrea Sini
Dinamo e Pozzecco un anno a tutto gas

In 12 mesi 70 gare e 55 vittorie. Ora la sfida è tenere il passo

07 febbraio 2020
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INVIATO A MANRESA (SPAGNA). «Possiamo anche mutare pelle, e magari essere meno brillanti del solito. Ma quando vedo la disponibilità di questi ragazzi e la loro voglia di sacrificarsi, credo che tutto sia possibile». La Spagna, sua patria adottiva, sullo sfondo; un doppio fallo tecnico e l’automatica espulsione come fardello, tanto per non perde le buone abitudini; i cori di un esercito di tifosi arrivati da Sassari e dei suoi amici planati in Catalogna direttamente da Formentera; una vittoria bella e sudata, il primo posto nel girone sfumato solo per mezzo canestro ma una solida seconda piazza portata meritatamente a casa. Gianmarco Pozzecco chiude così i suoi primi dodici mesi come coach della Dinamo. Con la gara di Manresa i sassaresi hanno terminato la regular season della Champions League, domenica osserveranno il turno di riposo in campionato e da venerdì 14 si tufferanno ancora una volta nella Final Eight di Coppa Italia.

Dodici mesi fa, di questi tempi, Pozzecco giocava le sue ultime partite nel campionato amatoriale di basket Formentera, proprio con i ragazzi arrivati mercoledì a Manresa, guardava in cantieri come i pensionati (secondo una sua recente battuta) e non sapeva ancora che di lì a poco la telefonata di Stefano Sardara gli avrebbe cambiato la vita, almeno quella da allenatore.

Un anno dopo, il bilancio della sua gestione tecnica parla di 70 partite giocate, 55 vittorie, due trofei messi in bacheca e una finale scudetto persa a gara 7. Una percentuale di successi semplicemente mostruosa, che sfiora l’80 per cento, ottenuta con due squadre profondamente diverse: la prima, quella della scorsa stagione, costruita da altri; la seconda, quella attuale, messa su insieme al giemme Federico Pasquini sulla base solida costituita da Dyshawn Pierre, Marco Spissu e Stefano Gentile, oltre al trio di seconde linee (Bucarelli, Devecchi e Magro), utilizzate pochissimo ma comunque utili per tenere in piedi il progetto.

In un anno i tifosi della Dinamo hanno imparato a conoscere le tante sfacettature del suo carattere, ma se il suo modo di essere resta un marchio di fabbrica non modificabile a 48 anni, Pozzecco è un allenatore in continua evoluzione, che vuole puntare alla piena maturità insieme ai suoi ragazzi.

Un anno fa la sua presenza in panchina veniva automaticamente associata alle camicie strappate. Di falli tecnici continua a prenderne in grande quantità (ma la doppia razione di Manresa è stata un’indecenza) eppure delle sue camicie ormai non parla più nessuno. Si parla semmai dei risultati della sua squadra e del suo modo di gestire il gruppo.

Al di là degli ultimi ko in campionato, la Dinamo viaggia da mesi con il vento in poppa nonostante le grane non manchino: dal rendimento altalenante di Jerrells all’inserimento di un Coleby ancora troppo impalpabile, sino alle rotazioni ancora corte sulla prospettiva di lungo periodo.

Gli obiettivi di questa stagione dei biancoblù, sono strettamente legati al prossimo step del Pozzecco-allenatore. La vera sfida resta quella di tenere questa incredibile marcia vincente.

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