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Dinamo senza paura sulla scia di un sogno

di Andrea Sini
Dinamo senza paura sulla scia di un sogno

Alle 18 i biancoblù in campo nel quarto di finale con Brindisi

14 febbraio 2020
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INVIATO A PESARO. Lucida, brillante, ancora involta nel collophane eppure già irresistibile. C’è la Coppa Italia, sullo sfondo del weekend di grande basket iniziato ieri a Pesaro con la Final Eight griffata Zurich Connect. C’è la Dinamo in campo contro la Happy Casa Brindisi, questo pomeriggio alle 18, nella prima tappa di una nuova rincorsa a quella che per i biancoblù è la “coppa del cuore”.

Al cuor non si comanda. Otto partecipazioni nelle ultime nove edizioni, tre finali disputate e due coppe esposte nella Club House di via Nenni. La Dinamo sa che non sarà per niente facile proprio perché ne ha già viste e vissute tante. Partecipare ed essere costantemente nel gotha del basket italiano è bellissimo, m a è anche uno stimolo in più per provarci ancora.

Tra alti e bassi. Due sconfitte nelle ultime due gare di campionato, e cosa vuoi che sia? L’anno del primo trionfo in Coppa Italia, quando i dirigenti biancoblù misero in valigia indumenti intimi per un solo giorno, convinti di tornare subito a casa, la Dinamo si era presentata alla Final Eight con un fardello di 2 sole vittorie nelle precedenti 8 partite. Più che a fari spenti, i biancoblù quella volta arrivarono ad Assago a tentoni. Non si può dire lo stesso della Dinamo di Gianmarco Pozzecco, che ha giocato uno straordinario girone d’andata, con 3 sole sconfitte in 16 gare. Solo nelle ultime settimane i sassaresi hanno avuto un leggero calo, che li ha portati a lasciare punti all’Aquila Trento e all’Allianz Trieste, in entrambi i casi a causa di triple subite sulla sirena finale.

Barra dritta. Il blitz esterno nell’ultima giornata della Champions League, sul difficile campo di Manresa, ha permesso a Curtis Jerrells e compagni di affrontare con la giusta serenità il “vuoto” di 8 giorni trascorso tra l’impegno in Catalogna e la sfida di questo pomeriggio. Con molto più tempo del solito da dedicare agli allenamenti in palestra (il ritmo abituale per il Banco è viaggio-partita-viaggio-partita) lo staff tecnico ha avuto modo di lavorare in maniera più mirata all’inserimento del nuovo acquisto Dwight Coleby negli ingranaggi di un motore ormai collaudato.

Mille insidie. Che la Final Eight sia una manifestazione senza pronostico è stato detto in tutte le lingue. E a renderla così imprevedibile è naturalmente anche il valore delle contendenti. La Happy Casa è una squadra tosta, tutta talento e atletismo, che nell’ultimo mese ha anche colmato il gap fisico sotto canestro inserendo nel roster una vecchia conoscenza dei sassaresi, quel Dominique Sutton protagonista in anni recenti di tante sfide playoff contro il Banco. I salentini di coach Frank Vitucci, che in Champions League hanno trovato molte più difficoltà rispetto alla Dinamo e si sono classificati all’ultimo posto nel gruppo D, in campionato arrivano da una cinquina di impegni dalla quale hanno tirato fuori 4 vittorie e una sola sconfitta, sul filo di lana contro Milano. Le due squadre si conoscono, essendosi affrontate già due volte: in precampionato sul parquet di Oristano (successo brindisino per 90-87) e due mesi fa nel girone d’andata, con l’autoritario successo di Spissu e compagni al PalaPentassugglia per 77-83.

L’umore. La banda del Poz è arrivata a Pesaro ieri poco prima dell’ora di pranzo ed è andata direttamente ad allenarsi. Nel pomeriggio, dopo qualche ora di riposo, la squadra al gran completo si è presentata alla Vitrifrigo Arena per assistere al quarto di finale tra Milano e Cremona. Stamattina un primo assaggio di parquet con il “walk through”, poi dalle 18 si farà sul serio. Senza pronostico, ovviamente.

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