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Le salite della Colombia hanno detto che Aru c’è

Le salite della Colombia hanno detto che Aru c’è

Il Cavaliere dei Quattro Mori è ripartito dopo due stagioni nere La forma non è ancora al top, ma cresce. Prossimo test la Tirreno-Adriatico

17 febbraio 2020
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ROMA. Se l’è scelta difficile, la strada per ripartire, e non è che poi sia andata male, a Fabio Aru. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha avviato la stagione 20202 dalla Colombia, dove l’altura è ancora più alta, e con la sua Uae Emirates ha cominciato a far capire che sì, quest’anno dopo due stagioni nere ci sarà anche lui, fra i grandi. E con i grandi ha combattuto al Tour colom,bia 2.1. Contro Egan Bernal (Tour 2019) e Sergio Henao, Hesteban Chavez e Richard Charapaz (Giro d’Italia 2019), lui meno abituato di tutti all’aria rarefatta delle salite sudamericane.

Il Giro di Colombia 2.1 è andato a Sergio Higuita (Education First), corridore locale, con Bernal quarto e Chaves settimo. Lo scalatore di Villacidro, decimo in classifica a 1’31” dal leader fino all’ultima tappa, ieri, nel giorno più duro non si è tirato indietro ed è salito costante fino all’arrivo di El Once Veron, 182.6 chilometri dopo la partenza da Zipaquira, con il suo passo, un passo deciso che gli ha permesso di arrivare fra i primi venti di tappa e, scivolando ma non tanto, fra i primi venti nella generale. La frazione regina, con arrivo in salita oltre i 3000 metri sul livello del mare, è stata vinta da Daniel Martinez in volata su Sergio Higuita. A 3 secondi Bernal. La Uae ha lavorato per tutti i sei giorni al servizio del suo sprinter principe Sebastian Molano, che ha ricambiato gli sforzi dei compagni facendo la parte del leone con tre successi di tappa, ma la formazione emiratina ieri con i suoi big non è riuscita a recuperare terreno.

Per Fabio Aru comunque un bilancio positivo, alla prima esperienza sudamericana, anche se è ancora lontano dalla migliore condizione.

Ora il rientro in Italia, un po’ di riposo e di nuovo a pestare sui pedali. Il programma di Fabio Aru per questa stagione prevede adesso la Tirreno-Adriatico (11-17 marzo) poi le strade del Nord con la Liegi- Bastogne- Liegi il 26 aprile e il 28 il Romandia.

A quel punto ci sarà aria di Tour de France ed ecco quindi il Delfinato come prova di avvicinamento. Ancora, l’intermezzo del Tricolore al quale proprio non vuole e non può rinunciare, e i Giochi olimpici di Tokyo, che propongono un percorso particolarmente adatto alle sue caratteristiche.



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