Bach (Cio) non molla «Le Olimpiadi sono un sogno da vivere»
ROMA. Rappresentano il punto più alto della carriera di ogni atleta, l’obiettivo a cui ogni campione guarda. Il sogno. Ma anche l’impegno di una città, di un Paese intero che da anni aspetta questo...
22 marzo 2020
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ROMA. Rappresentano il punto più alto della carriera di ogni atleta, l’obiettivo a cui ogni campione guarda. Il sogno. Ma anche l’impegno di una città, di un Paese intero che da anni aspetta questo momento e non vuole nemmeno pensare che il 24 luglio quel braciere nel rinnovato stadio olimpico non si accenderà. Per questo e molto altro Thomas Bach da giorni, da quando l’emergenza coronavirus ha stretto in una morsa di paura e messo il mondo in quarantena, sport compreso, ribadisce che ipotizzare un rinvio adesso non sarebbe giusto. Stavolta è andato oltre il presidente del comitato olimpico internazionale: «L’annullamento di Tokyo 2020 distruggerebbe il sogno olimpico di 11.000 atleti, di 206 e comitati olimpici nazionali e della squadra di rifugiati del Cio. Sarebbe la soluzione meno giusta» ha sottolineato Bach ribadendo che la pandemia che stiamo vivendo è una situazione eccezionale «per la quale non esistono soluzioni ideali. Non si possono posticipare le Olimpiadi come una partita di calcio del prossimo sabato».
Il problema è grosso, e al momento nessuno scenario è escluso: su questo, è stato chiaro anche il presidente del Coni, nonché membro Cio, Giovanni Malagò: «Ad oggi nulla è sa escludere: abbiamo dato mandato a Bach per dare risposte» sulla possibilità che le Olimpiadi slittino di un mese, un anno. «Ognuno dice la sua – sottolinea Malagò –. Ma ci sono solo due soggetti che devono prendere questa decisione: il Cio, quindi Bach, e il governo giapponese con il primo ministro Abe. Giochi senza atleti, giornalisti, pubblico, non si possono fare. Ma non si possono fare neanche senza tv e multinazionali che hanno pagato pesantissimi billion per i diritti con contratti pluriennali che scadono nel corso dell’anno». Prudente pure il numero 1 di Parigi 2024, Tony Estanguet: «Troppo presto per decidere, priorità è la salute: pieno supporto a Bach mettendo le cose in prospettiva».
Il problema è grosso, e al momento nessuno scenario è escluso: su questo, è stato chiaro anche il presidente del Coni, nonché membro Cio, Giovanni Malagò: «Ad oggi nulla è sa escludere: abbiamo dato mandato a Bach per dare risposte» sulla possibilità che le Olimpiadi slittino di un mese, un anno. «Ognuno dice la sua – sottolinea Malagò –. Ma ci sono solo due soggetti che devono prendere questa decisione: il Cio, quindi Bach, e il governo giapponese con il primo ministro Abe. Giochi senza atleti, giornalisti, pubblico, non si possono fare. Ma non si possono fare neanche senza tv e multinazionali che hanno pagato pesantissimi billion per i diritti con contratti pluriennali che scadono nel corso dell’anno». Prudente pure il numero 1 di Parigi 2024, Tony Estanguet: «Troppo presto per decidere, priorità è la salute: pieno supporto a Bach mettendo le cose in prospettiva».