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pallone fermato dal virus 

Il calcio studia come ripartire per ora non ci sono certezze

Il calcio studia come ripartire per ora non ci sono certezze

ROMA. Non si vede una luce in fondo al tunnel coronavirus e anche al mondo del calcio non resta che attendere per una ripresa dei campionati. E anche se non si rinuncia a programmare c'è la...

24 marzo 2020
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ROMA. Non si vede una luce in fondo al tunnel coronavirus e anche al mondo del calcio non resta che attendere per una ripresa dei campionati. E anche se non si rinuncia a programmare c'è la consapevolezza di un divenire imprevedibile. Le Leghe, preoccupate per le perdite economiche, preparano proposte da sottoporre alla Figc: c'è da quantificare la possibile perdita, ipotizzare piani di rientro, avanzare proposte al governo per il sostegno a un settore che, come sottolinea il portavoca Lazio Arturo Diaconale, se non riprende questo campionato rischia il default.

E allora, tutto ruota attorno all'incognita ripresa. Il 23 marzo era la data fissata dalla Figc per un consiglio federale che stabilisse i criteri di ripartenza, tra scudetto coppe e retrocessioni, quando fu decretato lo stop al campionato: sembra un'era fa, l'appuntamento di ieri era già stato spostato a data da definirsi, in attesa come tutti di capire quando si potrà mettere piede fuori di casa. L'ipotesi 3 maggio, avanzata alcuni giorni fa dal ministro Spadafora coma data di ripartenza, resta sul tavolo ma tanti elementi remano contro congiura per renderla aleatoria.

Altro step è quello di giugno, con chiusura entro luglio, ma secondo Damiano Tommasi, «sarebbe già bello giocare ad agosto», anche perchè per ora di tornare ad allenarsi quasi non se ne parla. L'Atalanta ha prolungato a oltranza il periodo di quarantena che avrebbe dovuto concludersi il 24 marzo, mentre il Napoli sta valutando se rinviare ancora la ripresa degli allenamenti, che aveva fissato al 25, e tanti giocatori stranieri sono tornati o stanno tornando a casa, acuendo l'incertezza.

Intanto i contatti tra club di A continuano per cercare di stabilire una data comune, anche per evitare dannose disparità. Che si navighi assolutamente a vista lo conferma l'Uefa, che decide ufficialmente di posticipare le finali di Champions ed Europa League, originariamente previste per meta-fine maggio, ma senza fare alcuna scelta quanto alla nuove date, compresa quella relativa alla Champions femminile. L'apposito gruppo di lavoro istituito dall'organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin ha cominciato ad esaminare il calendario e si è riservato di fare gli annunci «a tempo debito».

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