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Anche il basket deve dire stop: è game over

di Andrea Sini
Anche il basket deve dire stop: è game over

La Fip dichiara concluso il torneo di serie A Stefano Sardara: «La Dinamo si risolleverà»

08 aprile 2020
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SASSARI. Game over. La stagione 2019-’20, già congelata da un mese, è definitivamente chiusa a causa dell’emergenza Covid-19. A prendere la decisione che taglia la testa al toro, dopo settimane di ipotesi e proposte, è stato il presidente della Fip, Gianni Petrucci, al termine di una giornata febbrile.

Il giorno dello stop. In mattinata l’incontro con il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, insieme al presidente della Legabasket Umberto Gandini. Nel pomeriggio, a un’ora di distanza l’uno dall’altro, i comunicati ufficiali che hanno messo fine prima al campionato di serie A2, poi a quello di serie A. Resta tutta da giocare la partita legata ai verdetti, in particolare retrocessioni e promozioni (ne va della formula dei campionati), con lo scudetto che ha sempre maggiori probabilità di non venire assegnato.

Bandiera bianca. «Dal Governo e dalle Regioni – sottolinea la Fip – non emergono date certe circa la possibilità di ripresa dell’attività sportiva in condizioni di totale sicurezza, non si può pensare che si svolgano gare di basket sul territorio nazionale, ed in particolare nelle zone geografiche più colpite dall’epidemia. Dichiarare conclusa l’attuale stagione sportiva permette ai club ed ai tesserati di adottare tutti quei comportamenti necessari ad evitare ulteriori costi da sostenere in assenza di attività.

La Lega si adegua. La Legabasket di Serie A «prende atto» della decisione, ne «condivide le motivazioni di fondo» e, insieme ai club si concentrerà «sulla programmazione della stagione 2020/21 – si legge sulla nota diffusa in serata –auspicando di poter riprendere a giocare in totale sicurezza».

Fronte Dinamo. La Dinamo Banco di Sardegna vede così chiudersi in maniera decisamente mesta la sua decima stagione nella massima serie, che ha comunque regalato alla squadra di coach Gianmarco Pozzecco: i biancoblù hanno portato a casa la Supercoppa Italiana e al momento dello stop della serie A occupavano il secondo posto in classifica alle spalle della Virtus Bologna, peraltro l’unica società che ha provato sino all’ultimo a spingere verso la ripresa – in qualche modo – del campionato. Se per determinare i piazzamenti, in chiave promozioni, retrocessioni e qualificazione alle coppe europee, dovesse venire presa in considerazione la classifica al termine del girone d’andata, il Banco sarebbe comunque secondo in classifica.

Le parole di Sardara. Sul fronte biancoblù, la decisione non sebra aver destato sorprese. «L’idea di giocare in estate non era praticabile – dice il presidente della Dinamo –. La decisione della Federazione ci fa andare verso l’unica percorribile, non c’era fisicamente la possibilità di riprendere ai primi di maggio, con i contratti dei giocatori in scadenza a giugno. C’è un momento in cui bisogna mettere un punto e fermarsi, e pensare a ripartire bene. Dobbiamo reinventarci completamente. Come tutta l’economia mondiale, anche le squadre subiranno danni del 40% del fatturato. La stabilità finanziaria sarà la priorità, dobbiamo tutelare il futuro. Si abbasseranno i fatturati, dobbiamo ripensare tutto. La Dinamo? Questa catastrofe spazza via anni di lavoro, ma la società è solida – assicura Sardara – . Come dissi nel mio primo giorno da presidente, la serie A è un elefante e per mangiarcelo faremo un pezzo per volta. Ci rimbocchiamo le maniche e ci ripartiremo dal via, come al gioco dell’oca. Abbiamo dimostrato di sapere come si fa.

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