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Anche il volley si arrende al coronavirus: stop a tutti i campionati

SASSARI. Adesso è ufficiale. La pallavolo italiana chiude i battenti della stagione 2019/20 a tutti i livelli, dalla A1 fino all’ultima categoria provinciale, senza promozioni e retrocessioni,...

09 aprile 2020
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SASSARI. Adesso è ufficiale. La pallavolo italiana chiude i battenti della stagione 2019/20 a tutti i livelli, dalla A1 fino all’ultima categoria provinciale, senza promozioni e retrocessioni, lasciando tutto com’era alla partenza.

«La Fipav – si leggere nel comunicato apparso ieri sera sul sito federale - dopo un’attenta riflessione sulla perdurante situazione emergenziale legata alla pandemia di Covid-19, ha decretato la conclusione definitiva di tutti i campionati. Ritiene conclusi senza assegnazione degli scudetti, delle promozioni e delle retrocessioni tutti i campionati nazionali, regionali e territoriali. È stata inoltre dichiarata conclusa l’attività di sitting volley. La Fipav è arrivata a queste decisioni tenendo anche conto dei recenti Dpcm e delle ordinanze di Governo e Regioni, all’interno delle quali non emergono date certe circa la possibilità di riprendere l’attività sportiva in condizioni di completa sicurezza. Per i campionati giovanili ha stabilito che, per permettere agli atleti potenzialmente coinvolti quest’anno di proseguire l’attività giovanile, la prossima stagione si svolgeranno con categorie di annate dispari: under 13, under 15, under 17, under 19 maschili e femminili”.

Una decisione che in Sardegna riguarda circa duecento società per oltre quindicimila tesserati, a partire dalla Geovillage Hermaea Olbia di A2 femminile, e otto squadre di serie B, Sarroch, Cus Cagliari, Garibaldi la Maddalena e Silvio Pellico 3P Sassari di B maschile, Capo d’Orso Palau di B1 femminile e San Paolo Cagliari, Olbia e Mareblù Oristano di B2.

«Era inevitabile – commenta il presidente dell’Olbia Francesco Marcetti, che pochi giorni fa aveva scritto al presidente federale Cattaneo, lamentando proprio la mancanza di una decisione chiara – tanto che il prossimo consiglio era previsto per il 15, ma lo hanno anticipato. Noi come società ci siamo esposti, ma la nostra presa di posizione è stata largamente condivisa».

Fabio Fresu

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