La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Cagliari

Albertosi, il jolly Poli e un rigore non visto: a Bologna finisce pari

Albertosi, il jolly Poli e un rigore non visto: a Bologna finisce pari

50 anni fa lo scudetto: un punto e la Juventus ritorna a tre punti dalla vetta

10 aprile 2020
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Bologna rappresentava un ostacolo serio per il Cagliari a 5 turni dalla fine del campionato. Scopigno fu costretto a cambiare qualcosa, ancora, nell’assetto difensivo. Fuori Tomasini per tutta la stagione, in Emilia gli venne a mancare ancora Pierluigi Cera, il libero che si era inventato e che già era stato assente la settimana prima. E ancora una volta a vestire i panni dell’estremo baluardo delle difese d’allora, fu Cesare Poli.

Bologna-Cagliari 0-0. «Ero abituato a ricoprire diversi ruoli – ricorda oggi il giocatore ora 75enne –. Scopigno mi conosceva bene visto che ero stato con lui anche a Vicenza e conosceva bene le mie caratteristiche». Libero, mediano, terzino sinistro, persino stopper, dove c’era da tappare un buco, il “filosofo” non aveva dubbi: Cesare, tocca a te!. E anche il 29 marzo di 50 anni fa così. Partita dura difficile. «Il Bologna era una buonissima squadra, con gente come Janich, Perani, Savoldi. Noi però non volevamo perdere, dovevamo tenere a distanza la Juventus”. E alla fine i rossoblù tirarono via dal Comunale felsineo uno 0-0 con le unghie e con i denti, ma anche con un pizzico di rammarico.

Albertosi si supera. Intanto., giusto per sottolineare come la partita fu equilibrata, le cronache dell’epoca parlano di un Albertosi strepitoso. «Ricky era un portiere straordinario – aggiunge Poli –, uno su cui facevamo affidamento a occhi chiusi”. Ma durante la partita ci fu anche un episodio che fece indispettire i rossoblù: un fallo di mano di Roversi in avvio di ripresa su un tentativo di Riva di incunearsi in area. Ora quell’episodio, grazie al Var, non avrebbe bisogno di discussioni. Invece l’arbitro Carminati fece proseguire. «Quel particolare non lo ricordo – dice Poli –, ma diciamo che in quella stagione ce ne negarono parecchi altri. A parte quello praticamente inventato per noi da Lo Bello nel 2-2 con la Juve». Comunque, nel proseguo della partita Albertosi diede ancora sfoggio della sua bravura e la partita si concluse a reti bianche. La Juve si avvicinò a tre punti, grazie a un secco 3-0 sul Milan, ma ormai il Cagliari vedeva in fondo al rettilineo lo scudetto. Anche perché a quel punto aveva due partite interne facili da affrontare contro Palermo e Bari prima di chiudere con le trasferte in casa di Milan e Toro.

Poli, un jolly per tutti i ruoli. Poli, insomma, anche quel giorno fece la sua parte, meritando la fiducia di Scopigno che, nel ristretto mazzo di carte a disposizione, aveva lui come jolly. «Ero andato via dall’Inter un po’ rammaricato l’estate prima – ricorda Poli –. La Sardegna allora era vista come un confino, una punizione. Arrivai insieme a Domenghini e Gori nel cambio con Boninsegna. E devo dire che, se Domenghini era già un campione affermato, Gori esplose a Cagliari, facendo una carriera bellissima ». Poli, nella stagione dello scudetto giocò 11 volte, di cui 8 da titolare. E anche lui, a fine carriera, decise di restare in Sardegna. «Mi sono reso conto subito – confessa – che era un posto meraviglioso. E poi potevo anche coltivare i miei hobby: pesca e caccia. A quel punto la scelta non poteva essere che rimanere ».

Il tabellino. BOLOGNA: Adani, Roversi, Ardizzon, Cresci, Janich, Gregori, Perani, Scala, Savoldi, Lambrugo (dal 32’ della ripresa Turra), Ciacci (portiere di riserva Di Carlo)

CAGLIARI: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Poli, Niccolai, Nenè, Domenghini, Brugnera, Gori, Greatti, Riva (portiere di riserva Reginato, 13. Nastasio)

ARBITRO: Carminati di Milano

NOTE: spettatori 35mila per un incasso di 50 milioni di lire. (10/continua)

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative