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L’Olbia non ci sta «I playout? Sono un rischio sproporzionato»

OLBIA. A essere sinceri no, questo non lo avevano messo in conto. Né l’Olbia né gli altri club di Serie C. O meglio, l’assemblea di Lega pro di due settimane fa sembrava avesse trovato la soluzione...

22 maggio 2020
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OLBIA. A essere sinceri no, questo non lo avevano messo in conto. Né l’Olbia né gli altri club di Serie C. O meglio, l’assemblea di Lega pro di due settimane fa sembrava avesse trovato la soluzione migliore da adottare: sospensione del campionato e blocco delle retrocessioni. Non senza sorprese, invece, il Consiglio federale non ha accolto la richiesta e ha deciso per la ripresa delle tre categorie professionistiche.

Ora si attendono le date, ma mentre serie A e serie B dovranno smaltire più di cento partite in meno di due mesi, la C è chiamata a scendere in campo a luglio per giocare playoff e playout. L’Olbia quindi dovrà giocarsi il proprio futuro sul campo, dopocirca quattro mesi di inattività. «Come si può pensare che con 12 partite di regular season bruciate, soltanto una piccola parte di club sia coinvolta in un meccanismo di spareggi che comporta costi esorbitanti e che rischia di compromettere, con una sola partita, l'intera stagione?», protesta Alessandro Marino. Il presidente dell’Olbia e consigliere di Lega aveva più volte sottolineato il vantaggio di una sospensione definitiva, che avrebbe evitato di far salire a galla la mancanza di risorse della categoria per affrontare un’emergenza del genere. Niente da fare. «Se si dovesse procedere, non vedo soluzioni differenti da una formula che coinvolga tutte le venti squadre dei gironi. Diversamente, fioccherebbero ricorsi. Le cose sarebbero state diverse se si fosse proposto di giocare solo i playoff, in quanto avrebbero dato un’opportunità e non un rischio sproporzionato come sarebbero i playout», con l'incubo di un'imprevista retrocessione.

Gli stessi galluresi, dopo una prima parte di stagione disastrosa, avevano cominciato a risalire la classifica nelle ultime partite, ma lo stop li ha sorpresi in piena zona rossa.

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