La Nuova Sardegna

Sport

Il Cagliari va avanti, nonostante i dubbi

di Roberto Muretto
Il Cagliari va avanti, nonostante i dubbi

La preoccupazione del presidente Tommaso Giulini: «Con un positivo tutti in quarantena? Così non finiremo mai»

02 giugno 2020
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La quarantena in caso di un calciatore positivo e la possibilità, magari a metà luglio, di riaprire parzialmente gli stadio al pubblico. Sono argomenti che stanno a cuore a Tommaso Giulini. Il presidente del Cagliari è sempre stato tra quelli che volevano portare a termine la stagione, consapevole che uno stop definitivo avrebbe provocato sconquassi sul piano economico. «Ci preoccupa il fatto - ha spiegato Giulini a RadioRai - che in caso di un calciatore positivo, tutta la squadra verrà messa in quarantena. Questo vuol dire mettere a serio rischio la fine del campionato. Non capisco il senso di questa cosa».

Elogio a Gravina. Giulini ha poi parlato della ripresa, ricordando che ripartire è stata una grane vittoria. «Se si torna in campo - le sue parole - lo dobbiamo al presidente Gravina e, prima di criticare un algoritmo, cerchiamo di capire bene di che si tratta. Abbiamo l'opportunità di andare verso un calcio più umano, dobbiamo far riaffezionare i tifosi. Il valore dei cartellini è sceso, non quello dei contratti. Dovremo andare in questa direzione».

I tifosi. Il presidente del Cagliari sogna la “Sardegna Arena” piena, ma è consapevole che ancora questo non è possibile. Lui comunque sta dalla parte di chi, come il patron della Juventus, Andrea Agnelli, spinge per una riapertura parziale degli impianti al pubblico. «Gli stati chiusi non mi piacciono - dice - così non è calcio, si perde il sale di questo sport. Vorrei che qualcuno mi spiegasse il perché. Mi auguro che più avanti si possa pensare a una riapertura parziale, sarebbe già un passo avanti».

Aspetto economico. Un argomento importante, che sta a cuore a tutti i club, il cui futuro è legato ai diritti televisivi. Un aspetto che alla trasmissione “Buongiorno Regione” ha affrontato Mario Passetti. Il direttore generale del Cagliari è stato chiaro: «Gli aspetti della pandemia sono incalcolabili. Per le società di calcio è accaduto che da un certo momento in poi si è azzerata ogni forma di ricavo. Per quanto ci riguarda, il fatto di essere un club sano ed economicamente gestito con criterio, ha aiutato. Il nostro obiettivo è quello di non cambiare i nostri progetti a lungo termine. È stato un atto di coraggio, quello del presidente, che ha voluto mantenere l’impegni di costruire un nuovo stadio».

Campionato. Il dg rossoblù ha espresso il proprio giudizio sulla ripresa del campionato. Lui ha partecipato a tutte le riunione in conference call della Lega A e conosce perfettamente le posizioni dei singoli. «Sarà un torneo strano - conclude Passetti - un mini torneo di tredici gare da giocare in quaranta giorni. Oltre al fattore fisico sarà fondamentale quello mentale. Si giocherà ogni tre giorni, biognerà abituarsi in fretta a resettare la partita precedente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative