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Pozzecco saluta Dinamo su Repesa

di Andrea Sini
Pozzecco saluta Dinamo su Repesa

Clamorosa rottura con la società: il coach fa le valigie 

15 giugno 2020
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SASSARI. Non sono dimissioni, ma tecnicamente non è neppure un esonero. Il divorzio al tempo del coronavirus è un lungo addio fatto di incomprensioni e reciproca insofferenza, maturati negli ultimi mesi e arrivati a un punto di non ritorno. Gianmarco Pozzecco non allenerà la Dinamo nella stagione 2020-’21. Il matrimonio del coach triestino con il club guidato da Stefano Sardara è già finito e questa mattina in conferenza stampa il presidente biancoblù spiegherà le ragioni che hanno portato alla rottura dopo 16 mesi vissuti con straordinaria intensità. Di certo i motivi di disaccordo tra tecnico e società avevano da qualche tempo superato di gran lunga i punti sui quali le due parti erano allineate.

Il terremoto. La scossa è arrivata ieri mattina presto, con un post pubblicato da Superbasket e immediatamente ripreso da tutti i siti specializzati, ma certi scricchiolii erano stati avvertiti già sabato notte. Voci di una possibile rottura, sussurri che davano seguito alle notizie di un feeling sempre più logorato tra Sardara e il Poz. L’ex giocatore di Varese e Fortitudo Bologna, arrivato a Sassari nel febbraio 2019 per sostituire Vincenzo Esposito, dice addio alla Sardegna lasciandosi dietro una piazza frastornata, tanti rimpianti ma anche due trofei e un carico impressionante di vittorie.

Gli scenari futuri. Se si può individuare un fattore positivo, in questo momento di confusione generale, è il fatto che il “timing” del divorzio consente da un lato di lasciarsi da “vincitori” (la Dinamo prima dello stop si trovava al secondo posto in classifica), dall’altro di programmare comunque con la tempistica necessaria la nuova stagione. In cima alla lista delle preferenze del Banco di Sardegna c’è Jasmin Repesa, tecnico croato di 59 anni, con alle spalle una grande esperienza a livello internazionale e la bellezza di 20 trofei conquistati tra Croazia, Italia e Turchia. L’ultimo dei quali tre stagioni fa alla guida dell’Olimpia Milano, con il suo secondo scudetto dopo quello vinto con la Fortitudo nel 2005. La trattativa con Repesa, uno dei tecnici più ammirati e rispettati a livello continentale, ieri pareva ben avviata: un segnale importante anche per la tifoseria, che ieri ha invaso i social per commentare la notizia.

Le alternative. L’altro nome caldo sarebbe quello di Maurizio Buscaglia, commissario tecnico della nazionale olandese, reduce da una stagione agrodolce a Reggio Emilia dopo un decennio di grandi soddisfazioni (e due finali scudetto disputate) alla guida dell’Aquila Trento.

Il precedente. Sassari aveva vissuto un terremoto sportivo di una simile portata poco meno di cinque anni fa: nel novembre 2015 il presidente Sardara diede il benservito a Meo Sacchetti, fresco di Triplete, che in sei stagioni aveva portato la Dinamo dalla Legadue allo scudetto. Anche in quel caso la notizia arrivò come un fulmine a ciel sereno, ma – proprio come in questo caso – l’identità di vedute sul progetto tra coach e dirigenza si era da tempo volatilizzata. Stavolta la rottura appare meno traumatica, almeno dal punto di vista dei rapporti personali, e il divorzio sarebbe frutto della volontà delle due parti. Ma su questo, come detto, arriveranno informazioni più dettagliate durante la conferenza stampa in videoconferenza organizzata per oggi, alla quale oltre a Sardara potrebbe prendere parte anche lo stesso Pozzecco.

Breve ma intensissimo. Sedici mesi, 489 giorni, 74 partite, 56 vittorie, 18 sconfitte. Sono i numeri della permanenza di coach Pozzecco alla guida della Dinamo. Ma anche 2 come i trofei conquistati (la Fiba Europe Cup e la Supercoppa Italiana), 7 come le partite della finale scudetto perduta solo all’ultimissimo atto contro la Reyer Venezia. E 22, come il numero di vittorie consecutive ottenute la scorsa primavera, in una incredibile cavalcata che trova pochissimi riscontri nello sport moderno. Senza contare la valorizzazione di Spissu e l’enorme impatto mediatico garantito dalla sua presenza. Nell’ultima stagione, rimasta incompiuta a causa della pandemia, il Banco si trovava al secondo posto in classifica alle spalle della Virtus Bologna, con il consistente bottino di 16 vittorie in 21 partite. Ora il progetto tecnico biancoblù verrà resettato. Anche dopo i divorzi più dolorosi prima o poi torna il sereno.

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