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Lai “rivede” la sua Olimpia «Rilanciamo il volley»

di Fabio Fresu
Lai “rivede” la sua Olimpia «Rilanciamo il volley»

Negli anni ’90 è stato l’artefice della scalata di Sant’Antioco fino alla serie A «Sarebbe bello avere una squadra sarda nella massima serie, ma la vedo dura»

03 luglio 2020
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SASSARI. Lui può dire a gran voce “io c’ero” nella fantastica scalata che, a metà degli anni 90, ha portato l’Olimpia Sant’Antioco ad essere la prima squadra sarda a militare nella serie A maschile di pallavolo. Una cavalcata storica, vissuta da Giuseppe Lai in prima persona, prima nel 1989/90, con il salto in A2, e quattro anni dopo con un ulteriore step in A1.

«Ricordi bellissimi», dice Lai, classe 1963, che di quella squadra è stato schiacciatore, centrale e libero, ma soprattutto la vera bandiera, condividendone una marcia forse irripetibile, dalla seconda divisione provinciale fino al vertice. «Quella è stata la squadra più forte che Sant’Antioco abbia mai avuto». Purtroppo l’avventura durò solo un anno, e nel 1997/98 ci fu il ritorno in serie B. «Troppe difficoltà dal punto di vista economico. La società si era esposta molto».

Nel frattempo per lei arrivarono anche delle proposte dalla penisola, come quella del Cuneo di Silvano Prandi, ma che non ha mai accettato.

«Mi avevano proposto un biennale come libero. Ma avevo già superato i trent’anni, insegnavo ma ero ancora precario, ed avevo una famiglia. Non me la sono sentita di rischiare tutto».

Dopo Sant’Antioco è arrivato in A il Cagliari, poi più nulla. A quando un’altra sarda maschile nella massima serie?

«Intanto manca uno sponsor importante, come sono stati per noi la Regione e la Banca di Sassari. Ora la vedo molto dura. Mancano i giocatori, una società collaudata, in questo momento è difficile trovare anche 1000 euro».

Poco dopo il passaggio dal campo alla panchina…

«È stato più naturale del previsto. Allenavo già nel settore giovanile, con la prima squadra abbiamo sfiorato i playoff. Ma col tempo c’erano meno giocatori locali...».

Così è arrivato il momento della separazione…

«Giusto così. Volevo rimettermi in gioco, ho fondato la Project Carbonia con alcuni amici e tecnici, ed in quattro anni siamo arrivati nella C maschile».

Proprio pochi giorni fa l’Olimpia, appena ripescata in B, e la Project, hanno deciso di collaborare per unire le forze e rilanciare il volley su tutto il territorio del Sulcis.

«Era giusto dare una chance ai migliori giovani che abbiamo in zona. Ce ne sono di interessanti, dovremo puntellare la squadra con 2-3 elementi di categoria, sono molto fiducioso».



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