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Calcio e Covid, il premier Conte: "Inopportuno riaprire gli stadi"

Cagliari-Atalanta dello scorso luglio alla Sardegna Arena con le tribune vuote
Cagliari-Atalanta dello scorso luglio alla Sardegna Arena con le tribune vuote

Il capo del governo: "Ma è un parere non ancora condiviso con l'esecutivo". Salvini attacca: "Lo sport è passione"

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ROMA. «Inopportuno riaprire gli stadi». Nella querelle tra favorevoli e contrari alla riapertura graduale degli impianti sportivi per il riavvio dei campionati professionistici, irrompe il 'parere' del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Intervenuto alla festa del Fatto Quotidiano, il premier sposa la linea più intransigente, e anche se parla di riflessione personale non ancora condivisa col governo pone di fatto il suo veto: «Per quanto mi riguarda, la presenza allo stadio così come a manifestazioni dove l'assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna». Aggiungendo che l'obiettivo del governo al momento è quello di privilegiare attività ricreative «più importanti» e che comunque «è un parere personale, non ancora condiviso con il Governo».

Le parole di Conte si inseriscono in un dibattito che dura da tempo e che, come per le discoteche, ha spaccato in due l'opinione pubblica e gli addetti. Dura la presa di posizione del leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale «lo sport è vita, è passione, il calcio è fondamentale - ha detto a Radio Punto Nuovo - Dico al caro signor Conte: senza fare questioni di partito, la regione Emilia Romagna, governata dal Pd, organizzerà il Gran Premio e sarà presente il pubblico, contingentato, ma è previsto».

Sulla stessa lunghezza d'onda di tanti protagonisti in campo. «Il calcio è uno spettacolo, e senza tifosi non c'è spettacolo: per noi e per tutte le altre è molto difficile giocare senza pubblico», il pensiero dell'allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic. «Mi auguro con tutto il cuore - ha concluso il serbo - che a poco a poco tornino negli stadi, quando sarà possibile e come sarà possibile».

Per la Federcalcio, che comunque ha fatto richiesta al Cts di riapertura almeno per gli abbonati, la priorità al momento resta quella di strappare al Comitato tecnico scientifico un parere positivo sull'allentamento dei tamponi da sottoporre alle squadre. La Figc chiede che siano effettuati ogni 8 giorni anziché ogni 4 come da attuale protocollo. Una decisione che riuscirebbe ad alleggerire un pò i costi ai club, soprattutto quelli di Serie B e C, anche se in questo momento storico rischia di rimanere lettera morta per via delle nuove positività tra i giocatori di rientro dalle vacanze: oggi 5 settembre per esempio altri tre positivi al Chievo e amichevole con il Padova annullata. Sulla questione si sta impegnando anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora (che domani sarà a Monza per il Gp di Formula 1 e in serata a Vicenza per la Supercoppa femminile di pallavolo), il quale ha inviato una lettera al ministro della Salute Speranza per chiedere di rivedere il diniego alla riduzione imposto per ora dal Cts.

In parallelo, domani andrà in scena Parma-Empoli al Tardini, la prima amichevole in uno stadio di Serie A aperto al pubblico grazie alle disposizioni della Regione Emilia Romagna. Ci saranno 1.000 spettatori così come da protocollo, lo stesso che però dal 19 settembre al momento non consente la riapertura degli impianti per il ritorno della Serie A.

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