La Nuova Sardegna

Sport

Gli studenti, motore e azione del foot-ball

Gli studenti, motore e azione del foot-ball

Nello zaino i libri e un pallone. La nuova disciplina si diffuse in fretta soprattutto tra i giovanissimi

09 settembre 2020
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CAGLIARI. Libri e pallone, impegno in campo ma anche lontano dal terreno di gioco. Sono quasi tutti studenti, per lo più di buona famiglia, i pionieri dello sport in Sardegna. Se la ginnastica spopolava già da fine Ottocento, propiziando la nascita di diverse società in giro per l’isola (dalle cagliaritane Amsicora ed Eleonora d’Arborea, alle sassaresi Torres e Iosto), sino alla Gialeto e le galluresi Olbia e Ilva), l’impatto del calcio diventa sempre più dirompente nel secondo decennio del Novecento. Le società esistenti si affrettano a creare una sezione “futbolistica” e i confronti iniziano a impazzare nei rari e polverosi campi sparsi qua e là, non sempre regolamentari.

A praticare questo nuovo sport sono in gran parte gli studenti, come detto, perché i lavoratori avrebbero dovuto fare enormi sacrifici per presentarsi all’allenamento dopo un’intera giornata di impegno professionale.

Ed è proprio agli studenti che è rivolto il torneo che si svolge allo Stallaggio Meloni l’anno successivo all’inaugurazione: si tratta del “Trofeo Cagliari F.B.C. II Categoria”, dove “seconda categoria” sta per giovanile. «La manifestazione – spiega Mario Fadda – si svolge il 13 ottobre 1921 e a partecipare sono, oltre alla società organizzatrice, l’Amsicora ed alcune squadre militari. Ad aggiudicarsi il primo premio è l’Amsicora, che riceve una coppa che è ancora oggi conservata nella bacheca della società cagliaritana ed è dunque il trofeo esistente più vecchio del calcio sardo». È solo una delle tante scoperte fatte da Fadda, che ne da conto nel suo libro “Storie rossoblù”. (a.si.)

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