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Grande Dinamo per 30 minuti poi la Virtus mette la freccia

di Andrea Sini
Grande Dinamo per 30 minuti poi la Virtus mette la freccia

I sassaresi escono dalla Final Four di Bologna dopo una prova di ottimo livello Biancoblù condizionati dalle assenze e nervosi per l’arbitraggio. Pozzecco espulso

19 settembre 2020
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La Virtus Bologna padrona di casa giocherà la finalissima della Supercoppa, la Dinamo no. Lo ha detto chiaramente il campo, lo hanno deciso alla lunga le rotazioni cortissime dei sassaresi, lo hanno certificato gli arbitri, che in troppi casi hanno dato un’interpretazione unidirezionale alle situazioni dubbie verificatesi sul parquet.

Fine corsa. Termina 76-88, alla Segafredo Arena di Bologna, e finisce qui anche l’avventura del Banco di Sardegna nella Final Four di Supercoppa. Le Vu Nere di Sasha Djordjevic, squadra lunga e solida, si giocheranno il trofeo contro Milano, mentre la Dinamo può recriminare soprattutto per il roster corto: con Gentile e Treier assenti e Gandini al rientro dopo una vita, Pozzecco ha avuto un apporto minimo da Tillman, vittima di uno scontro fortuito in avvio e dolorante a una spalla.

A testa altissima. Spissu e compagni fanno comunque un figurone: avanti nel punteggio per quasi 30’, due volte a +8 (20-12 e 36-28), i biancoblù trascinati da Miro Bilan (24+13, 38 di valutazione) hanno perso progressivamente smalto dopo avere giocato un primo tempo di altissimo livello. Il break decisivo è arrivato in avvio di ultimo quarto, dopo un terzo periodo equilibratissimo.

Un avvio spumeggiante. Gentile non recupera, in quintetto c’è Kruslin, insieme a Spissu, Burnell, Bendzius e Bilan. È proprio il centro croato il grande protagonista del primo quarto, con giocate vicino e lontano da canestro e due stoppate. Il Banco mette la freccia la prima volta sul 6-4, poi sale di giri e con Burnell e Spissu vola a +8 (20-12). La Virtus si aggrappa a Teodosic e trova punti preziosi con Abass, il Banco vede entrare e uscire Tillman nel giro di un minuto e tiene botta grazie anche alla difesa di Devecchi, arrivando alla prima sirena sul 24-19.

Solidità e personalità. Pozzecco dà fondo alle rotazioni, Gandini porta il suo mattoncino (26-19) ma Pusica è fuori partita e le sue forzature zavorrano i biancoblù (26-25). Bilan e Kruslin tengono i biancoblù avanti ma le triple continuano a scheggiare il ferro. Appena il canestro si stappa, con le bombe di Spissu e Bendzius, la Dinamo prende ancora il largo: 36-28 a metà periodo. La Virtus difende durissimo, Poz prende un tecnico, ci sono storie tese tra Spissu e Adams (tecnico a entrambi), ma intanto il Banco continua a tenere la prua avanti: 40-35 a 2’20” dalla sirena, 42-40 a metà gara, nonostante qualche difficoltà. L’uscita dagli spogliatoi dei sassaresi è buona su entrambi i lati, ma Spissu fa appena in tempo a siglare dalla lunetta il 47-42, poi arriva la reazione della Virtus.

Scricchiolii. Ricci colpisce da lontano, poi Markovic cambia passo e firma il sorpasso, poi Teodosic da sotto sigla il 47-52 per le Vu Nere a 5’10” dalla terza sirena. Bilan chiude il break di 10-0 degli emiliani e finalmente si rivede Tillman, la Dinamo reagisce alla grande e con Bilan e Spissu piazza un controparziale di 9-1, che vale il 56-53 a 3’12”. Nel frattempo Poz è stato espulso per il secondo fallo tecnico, la tensione sale e a fine periodo i padroni di casa sono avanti 59-62, nonostante le due triple di Spissu. Pusica si sblocca, ma dal 62-62 al 31’ il Banco esce dal match, con Bologna sempre più in palla e gli arbitri decisamente in confusione. Abass e l’ex Tessitori danno la spallata decisiva (64-78 con un break di 16-2) e la Dinamo, sempre più nervosa, esce dal match. Finisce 76-88, applausi alla Virtus ma anche al Banco.



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