De Siervo (Lega): «Sì al pubblico ma a piccoli step»
ROMA. «Il 25% degli spettatori negli stadi non è un dogma: si può partire in modo graduale, con step intermedi». Luigi de Siervo, ad della Lega di Serie A, ribadisce la posizione dei club della...
29 settembre 2020
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ROMA. «Il 25% degli spettatori negli stadi non è un dogma: si può partire in modo graduale, con step intermedi». Luigi de Siervo, ad della Lega di Serie A, ribadisce la posizione dei club della massima serie sulla vicenda della riapertura degli stadi a una fetta più grossa di pubblico. E Il Comitato tecnico-scientifico ha aperto al progetto dei 1.000 spettatori per i match di A, ma ha ribadito il suo no convinto alla proposta del 25% di presenze negli impianti, sostenuta dalle Regioni non senza dissensi interni. E il ministro Speranza ha ribadito la linea del Governo: la priorità sono le scuole, non gli stadi. Così anche l'appuntamento del 7 ottobre rischia di diventare uno scoglio alle aspettative del calcio, e degli altri sport.
«Riteniamo ci si possa avvicinare al 25% di presenze del pubblico negli stadi con step intermedi - ha ribadito De Siervo- . L'obiettivo è di ripartire con buon senso e senza voler forzare i tempi. Il calcio non vuole trattamenti privilegiati, ma non neanche essere svantaggiato. Nello stadio ci sono grandi spazi all'aperto, possiamo distanziare le persone. Di recente ho seguito la Supercoppa a Budapest, dove sono stati fatti entrare 16 mila tifosi. Si può fare e lo si deve fare, naturalmente, con tutta l'attenzione alle regole».
De Siervo ha sottolineato come la crisi stia mettendo in ginocchio il pianeta calcio, ma soprattutto le società minori. «A oggi il danno per la A è di 500 milioni, una cifra-monstre perché la Serie A è il motore dell'industria del calcio».
«Riteniamo ci si possa avvicinare al 25% di presenze del pubblico negli stadi con step intermedi - ha ribadito De Siervo- . L'obiettivo è di ripartire con buon senso e senza voler forzare i tempi. Il calcio non vuole trattamenti privilegiati, ma non neanche essere svantaggiato. Nello stadio ci sono grandi spazi all'aperto, possiamo distanziare le persone. Di recente ho seguito la Supercoppa a Budapest, dove sono stati fatti entrare 16 mila tifosi. Si può fare e lo si deve fare, naturalmente, con tutta l'attenzione alle regole».
De Siervo ha sottolineato come la crisi stia mettendo in ginocchio il pianeta calcio, ma soprattutto le società minori. «A oggi il danno per la A è di 500 milioni, una cifra-monstre perché la Serie A è il motore dell'industria del calcio».