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Calcio catalano in crisi e non è colpa del Covid

Calcio catalano in crisi e non è colpa del Covid

Debacle per le prime squadre, un ricordo nostalgico la polisportiva Alghero in Lega Pro nel 2008

23 novembre 2020
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ALGHERO. Certo non potranno dare le colpe al Coronavirus se il calcio algherese è crisi nera. Una debacle, almeno per le prime squadre, che ha origini neanche antichissime. Eppure il mondo del pallone giallorosso, in tempi recenti, ha anche vissuto il suo periodo di massimo splendore almeno per quanto riguarda il campionato raggiunto.

Era il 14 agosto 2008, quando la Polisportiva Alghero veniva ripescata in Lega Pro Seconda Divisione, la vecchia serie C2 per intenderci. Era la prima volta nella storia del calcio algherese che una squadra raggiungeva i campionati professionistici. Due stagioni entusiasmanti dal punto di vista dei risultati, meno per quanto riguarda quelli finanziari. Debiti, molti dei quali ereditati da precedenti gestioni, hanno portato la società all'estromissione dai professionisti dopo sole due stagioni. Questo in estrema sintesi. Perché altre società, forse per cercare di stare al passo con i loro cugini giallorossi, hanno chiuso bottega: prima il Fertilia, poi il La Palma con quest’ultimo che in realtà non ha chiuso, ma ha cambiato nome in 1945 Alghero su richiesta di ex dirigenti della Polisportiva che, pare, avevano promesso mari e monti per poi accorgersi che era più il canto di una cicala che altro. Da qui il buio più totale che il calcio algherese sta vivendo ancora oggi. In tutti questi anni più volte, specie a ridosso del periodo elettorale, si sono sentite sirene, trombe e, soprattutto, tromboni promettere grandi riprese del calcio in città. Una delle ultime, in ordine di tempo, tre anni fa quando a qualcuno balenò l'idea di acquistare un titolo sportivo di società in difficoltà in Promozione o Eccellenza. Insomma, al giorno d'oggi il massimo dell'espressione calcistica ad Alghero è rappresentata dall’Audax che milita in seconda categoria.

Ci sarebbe anche il Treselighes, anche se legalmente risulta sassarese. In ogni caso son due squadre ben gestite da amici appassionati di calcio, ma certamente non hanno il potenziale economico per poter ambire a grandi salti di categoria. Servono soldi, finanziatori che puntino sul calcio algherese. Il Mariotti è un po’ l'emblema del calcio oggi in città: abbandonato. Intanto in gradinata crescono persino alberi di fico selvatico.

Nicola Nieddu

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