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sergio branca (bomber montalbo) 

«Una giornata che ho nel cuore Indimenticabile la festa con i tifosi»

«Una giornata che ho nel cuore Indimenticabile la festa con i tifosi»

NUORO). Non possiamo utilizzare le sue parole per descrivere che tipo di giocatore fosse. Modesto e riservato, abbozza un sorriso e preferisce ricordare quanto fossero belli e spensierati quei tempi....

23 novembre 2020
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NUORO). Non possiamo utilizzare le sue parole per descrivere che tipo di giocatore fosse. Modesto e riservato, abbozza un sorriso e preferisce ricordare quanto fossero belli e spensierati quei tempi. Anni di gioventù, di gol a grappoli per lui (non chiedetegli quanti perché non si ricorda), ma Sergio Branca, ex attaccante, nuorese, quell’anno trascorso a Siniscola con la maglia della Montalbo ce l’ ha impresso nella memoria. Attaccante molto tecnico e con un superlativo gioco aereo che lo rendeva immarcabile, arriva a Siniscola da Sassari dopo un anno con la Torres. poi una parentesi all’Alghero.

Ma tornando alla sfida era davvero un mach tra “vivere o morire”, sportivamente con i pari classifica dell’Ilva, dell’isola nell’isola del capo di sopra. Società dalla grande tradizione. Una gara in cui Branca fu il protagonista firmando il rocambolesco gol dell’uno a zero a un minuto dal triplice fischio quando ci si preparava ormai alla lotteria dei rigori. «Mamma mia che giornata e chi se la dimentica. Diciamo che la fortuna ci è venuta incontro. Mancava pochissimo alla fine quando una palla lanciata da dietro ha visto scivolare il portiere. Io mi sono trovato la strada libera e ho tirato con la paura che si formasse in una grande pozzanghera che si era formata nell’aria di rigore. Per fortuna l’esito fu diverso quel pallone schizzò e gonfiò la rete».

La gioia dei baroniesi esplose in campo e sugli spalti e un paio d’ore dopo anche in paese dove si raccontano di festeggiamenti per settimane. La Montalbo si era guadagnata un altro anno in paradiso, l’Ilva piombava invece nell’inferno della Promozione. «Fu una bellissima soddisfazione - continua Branca - il campionato lo iniziammo non proprio bene, poi ci fu il cambio di allenatore. Una mossa della società per dare una scossa. La squadra fu assegnata a mister Carzedda che entusiasmo e tranquillità. La salvezza porta sicuramente la sua firma e io fui molto felice per lui che essendo di Siniscola ha vissuto con grande trasporto quei momenti».

Sergio Branca, 25 enne, in quel periodo lavorava in uno studio di un ingegnere a Nuoro e dopo quella vittoria ubriacante prese una settimana di ferie. «Praticamente stavo stabilmente a Siniscola. In un attimo si passava dal pranzo alla cena. Venivamo coccolati, una vera festa senza intermittenza». E seppure da quella partita siano passati oltre 35 anni la gente incredibilmente si ricorda ancora. «Quando capito a Siniscola succede spesso che si fermino e mi chiedano. E’ molto piacevole aver lasciato un bel ricordo». (l.u.)

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