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Dinamo, Pozzecco esulta: «Una vittoria splendida, il cuore ha fatto la differenza»

Dinamo, Pozzecco esulta: «Una vittoria splendida, il cuore ha fatto la differenza»

Il coach raggiante dopo il successo in casa delle V nere: «Emozione fortissima, sono davvero felice» Sul nuovo acquisto Katic: «Toni è stato decisivo, è un grande giocatore»

07 dicembre 2020
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BOLOGNA. L’abbraccio finale a Toni Katic, ma anche l’intesa e il rispetto con il collega Djordjevic, e il siparietto con Marco Belinelli. Gianmarco Pozzecco vince il “suo” derby e torna a casa dalla Segafredo Arena con il sorriso delle grandi occasioni. «Sono felice per tutti i ragazzi – dice a fine gara il coach della Dinamo – perché hanno voluto fortemente questa vittoria, il cuore ha un valore anche nella pallacanestro professionistica».

Pozzecco sottolinea subito l’elemento chiave di questa bella vittoria. «Potrei inventarmi delle frasi fatte e parlare di tatticismi come la difesa di Burnell su Teodosic. La verità – spiega l’ex giocatore della Fortitudo – è che ci ha fatto vincere questa partita Toni Katic ed è per me un insegnamento dal grande valore umano. L’ho preso sì perché è mio amico ma anche perché è un grande giocatore di pallacanestro, forse sono condizionato dal mio giudizio ma sicuramente è una un uomo eccezionale che ha avuto una carriera travagliata per colpa degli infortuni e si meritava un momento del genere nella sua vita. I ragazzi hanno davvero voluto questa vittoria, hanno un grande cuore. Magari per colpa mia non ne vinceremo più una d’ora in avanti ma oggi è per me un’emozione fortissima. Sono estremamente contento anche per i nostri tifosi, sentiamo un’isola che ci spinge nonostante le distanze, e secondo stiamo trovando soprattutto in difesa quel modo di giocare che rende i tifosi felici».

Dall’altra parte, coach Sasha Djordjevic fa una pesante autocritica. «Quattro partite perse in casa alla stessa maniera, con atteggiamento nel primo tempo assolutamente inesistente. L’energia “fanatica” che ci vuole per questo tipo di partite si è persa – dice il tecnico serbo –, magari pensando di essere non so che cosa, ma l’umiltà deve tornare prima possibile, perché l’arroganza ci ucciderà. Siamo tornati in partita a -1, e non siamo riusciti a chiuderla, nella stessa maniera identica delle altre partite. Questa è un’analisi all’interno che va anche verso l’esterno, c’è qualche problema. Complimenti a Sassari, perché ha giocato una signora partita, ovviamente partendo nel primo quarto con un’inspiegabile mancanza di attenzione e concentrazione, soprattutto difensiva, ci hanno messo in difficoltà, poi sono giocatori con tanta esperienza bravi a portare a casa queste partite e i due punti. A noi tante chiacchiere e tanto parlare non ci fanno bene, bisogna chiudersi e lavorare di nuovo, e ritornare umili».

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