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Sorrisi&vittorie biancoblù Il Banco vuole rilanciare

di Andrea Sini
Sorrisi&vittorie biancoblù Il Banco vuole rilanciare

Basket, nelle ultime tre stagioni soltanto Milano ha vinto più partite dei sassaresi Dopo otto successi nelle ultime nove gare, ora la scommessa è inserire Happ

26 gennaio 2021
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SASSARI. Sorrisi e canestri, record personali e obiettivi di squadra per i quali lavorare tutti insieme. Sempre più unita, sempre più gruppo solido e coeso. “On the same page”, come piace dire a coach Pozzecco, tutti sulla stessa pagina, sulla stessa lunghezza d’onda. È un’onda d’urto sempre più compatta, quella della Dinamo Banco di Sardegna, che con la vittoria in casa della sua “bestia nera” Trieste ha suggellato un mese di altissimo livello e certificato uno stato di forma “clamoroso”, sempre per citare l’allenatore biancoblù.

Born to run. Di corsa via dalla mini-crisi di metà autunno, un periodo fortemente condizionato da infortuni e Covid-19. Da quando ha iniziato a recuperare pezzi, e quando poi questi pezzi hanno iniziato a trovare condizione e collocazione, il Banco non si è più fermato. Dal ko interno contro Brindisi (15 novembre) in poi, in campionato i sassaresi hanno perso soltanto in casa della capolista Milano.

Wrecking ball. Otto vittorie nelle ultime nove gare, sei di fila dalla vigilia di Natale in poi, con gli scalpi di Cremona, Brescia, Reggio Emilia, Cantù, Pesaro e Trieste. La classifica sorride a 32 denti, con il secondo posto in solitaria appena conquistato grazie soprattutto all’attacco migliore della serie A. Come una palla da demolizione, il Banco si è fatto strada bombardando le difese avversarie, assestandosi ormai su oltre 91 punti di media senza disdegnare puntate oltre quota 100. Come domenica all’Allianz Dome. Con la particolarità di saper mutare pelle a seconda delle esigenze, tra gioco interno e bombardamento da oltre l’arco, per colpire i punti deboli degli avversari o il lato corto della loro coperta.

Lucky Town. Quella dell’ultimo mese è stata semplicemente una Dinamo da sballo. «Se solo il pubblico potesse venire a vederci dal vivo, Sassari e la Sardegna si sarebbero davvero innamorate di noi», ha detto in tempi non sospetti Pozzecco, e anche stavolta ha avuto ragione. La sua squadra, già “vaccinata” in questi mesi con due crociati rotti (Pusica e Devecchi), un paio di contagi, qualche cambio in corsa e la complicatissima gestione del fardello Tillman, oggi gioca con entusiasmo e con il sorriso. Fa divertire, e su questo non c’è mezzo dubbio, e in aggiunta sembra proprio che in campo si diverta.

The rising. Le performance da Mvp di Spissu, Bilan e Bendzius, la “totalità” di Burnell, il gran ritornodi Gentile e la crescita di Treier, oltre a vari ed eventuali altri archibugi, stanno permettendo alla Dinamo di restare stabilmente – nonostante le difficoltà – nel gotha del gotha del basket italiano: dalla stagione 2018-’19 in poi, tra regular season e playoff, in Italia soltanto la Milano da bere griffata Armani ha vinto più partite di Sassari (bilancio 55-20 contro 54-26 del Banco), mentre le altre corazzate multimilionarie Venezia (che comunque ha vinto uno scudetto) e Virtus Bologna sono ben distanziate: 51-33 i lagunari, 43-23 le Vu Nere.

High Hopes. Grandi speranze, ma piedi attaccatissimi al suolo. La prossima missione, in teoria non semplicissima, sarà inserire Ethan Happ all’interno di un motore che in questo momento gira al meglio con tutte le sue componenti. Un centro da affiancare al miglior centro del campionato. Pozzecco e il suo staff ritengono possibile questa strana alchimia. Qualcuno – oggi – risultati, statistiche e conti alla mano, se la sente di contraddirli?

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