Cagliari, una vittoria per uscire dall'incubo
Oggi 31 gennaio alla Sardegna Arena contro il Sassuolo
CAGLIARI. Non servono discorsi complicati ma facili facili: oggi qualsiasi risultato che non sia una vittoria, sarebbe una mazzata per il Cagliari. Dopo il pari del Torino con la Fiorentina, i rossoblù sono terz'ultimi, hanno finito i bonus e devono scendere in campo con la stessa cattiveria di un felino che azzanna la preda. Il Sassuolo non è un avversario malleabile, forse non è brillante come nella prima parte della stagione, ma ha individualità importanti e un'organizzazione di gioco collaudata. E soprattutto una classifica che fa piacere guardare. Portare a casa i tre punti è l'unica parola d'ordine ammessa. L'estetica passa in secondo piano, oggi vale solo il risultato finale per tenere in vita una squadra che, a questo punto del torneo, non si aspettava di avere l'acqua alla gola.
Scelte. Intanto c'è una certezza: il modulo. Si gioca col 4-3-2-1. Nainggolan e Joao pedro alle spalle di Simeone. Un solo dubbio per Di Francesco: Oliva o Sottil nel centrocampo a tre completato da Marin e Duncan. L'uruguaiano sembra favorito e potrebbe fare il centrale con Marin a destra. Oppure giocare sul centro destram lasciando al romeno i compiti di regia. Difesa scontata con il ritrovato Ceppitelli e Godin centrali, Zappa e Lykogiannis esterni. In attesa della firma di Asamoah (svincolato, che ha superato le visite mediche e potrebbe essere a dispisizione con la Lazio.
Eusebio vota la fiducia. «Da qualche settimana sto dicendo che è arrivato il momento di cambiare il trend, c'è il rischio di diventare noioso. Da parte nostra c'è tanta voglia di invertire la rotta - le parole del mister rossoblù -. La gara di oggi ha un peso specifico rilevante, ma non carichiamola troppo di tensioni». Il tecnico viole che i suoi vadano in campo sereni, senza sentire troppo il peso delle responsabilità. «Non facciamo gol da tre giornate - aggiunge il mister -, i motivi del digiuno sono diversi, però è vero che abbiamo avuto tante occasioni. Dispiace non essere stati concreti, cattivi. Posso solo continuare a lavorare per dare maggiore convinzione agli attaccanti». Il Sassuolo è una squadra alla quale Di Francesco è molto legato. Ma oggi non ha alternative se vuole restare in vita: dare un dispiacere a una maglia che gli è rimasta nel cuore. Il tecnico tono sul rinnovo del contratto. «La fiducia che mi è stata data prima della partita di Genova col rinnovo del contratto, mi ha reso orgoglioso e sta a significare che non si lega ai risultati. Un attestato di stima che mi responsabilizza ancora di più: speriamo che arrivino presto i risultati, ai quali senza dubbio siamo fortemente legati».
Gli emiliani. Il Sassuolo non attraversa un periodo eccezionale, ma è squadra che sa il fatto suo. «l Cagliari è una squadra forte guidata da un allenatore bravo che stimo tanto - il commento di Roberto De Zerbi -. Quella odierna è una delle partite più difficili della stagione per il momento che stanno attraversando i sardi. Vengono da tante sconfitte e saranno ancora più uniti e determinati». Ancora orfani di Berardi, i neroverdi recuperano Boga e schierano Caputo unica punta. «La nostra condizione fisica sta salendo - conclude il tecnico del Sassuolo -, ci sono giocatori come Djuricic e Caputo che sono in crescita ci daranno una mano».
Statistiche. Il Sassuolo ha sempre segnato e subito gol nelle ultime otto partite. Il Cagliari arriva da una serie di sei sconfitte consecutive e non ha segnato nelle ultime tre gare. Non ha mai fatto peggio nella sua storia in Serie A. Cagliari (320) e Sassuolo (303) sono le due formazioni che hanno subiti più tiri. Dopo aver tenuto un rapporto tra gol e tiri effettuati del 17% nelle prime nove gare, rossoblù ha registrato una percentuale realizzativa appena del 6% nelle successive 10. Solo il Parma ha fatto peggio da inizio dicembre ad oggi: 4 per cento. Dal suo ritorno in A, Caputo è il giocatore che ha segnato più gol mei primi 10' minuti: 6. Il Cagliari spera che oggi resti a digiuno.©RIPRODUZIONE RISERVATA