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«La maglia verde è una seconda pelle»

di Stefano Serra
«La maglia verde è una seconda pelle»

A1 femminile di hockey su prato, Roberta Lilliu da portiere ad allenatrice dell’Amsicora. «Puntiamo a vincere lo scudetto» 

22 febbraio 2021
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CAGLIARI. Roberta Lilliu, l’allenatrice dell’Amsicora, la squadra che gioca nella serie A1 femminile del campionato di hockey su prato, vanta un record non da poco. Ha vinto infatti lo scudetto con le verdi alla prima esperienza in panchina, subito dopo aver appeso il bastone al chiodo nel 2015.

Perché l’hockey su prato?

«Da bambina ho praticato sia pallavolo che hockey su prato. Poi mi sono dedicata solo all’hockey perché mi divertivo di più , e visti gli ottimi risultati ottenuti sia con l’Amsicora che con la Nazionale, credo di aver scelto la strada giusta».

La tua carriera quando è decollata ?

« A 11 anni nelle giovanili del Cus Cagliari giocavo come portiere, avevamo disputato la finale del campionato regionale contro l’Amsicora, perdendo piuttosto male (12-0). Nonostante quel passivo, Tore Arangino, dirigente dell’Amsicora, a fine gara mi chiese se ero interessata a giocare con loro. Io gli dissi che avrei dovuto convincere mia madre di farmi andare in un società non tanto vicina a dove vivevo. Alla fine fu lui stesso a risolvere la situazione. Parlò con mia mamma offrendosi addirittura di accompagnarmi agli allenamenti e a riportarmi a casa in macchina. Da allora ho sempre giocato con l’Amsicora”.

Che differenza c’è tra giocare e allenare?

«Da giocatore l’unica preoccupazione è quella di giocare bene. L’allenatore invece, a differenza di chi gioca, soffre di più la partita, deve stare dietro al giocatore e motivare la squadra nei momenti di difficoltà. . Se penso a quando sono andata in panchina per la prima volta mi vengono ancora i brividi, avevo la tensione altissima, i battiti cardiaci alle stelle e mi tremavano le gambe».

Hai mai pensato di giocare all’estero?

«Sinceramente no, anche perché all’estero ci andavo già abbastanza spesso con la mia Nazionale per affrontare gare di qualificazione all’Europeo o all’Olimpiade. L’unica volta che ho lasciato l’Amsicora è stato per andare a giocare il campionato italiano indoor col Villafranca, formazione veneta in cui tra l’altro ho trovato diverse mie compagne di Nazionale. Fu una bellissima esperienza visto che arrivammo ad un soffio dal vincere lo scudetto».

Il Covid è ancora un problema?

«So che tutte le società si stanno adoperando per cercare di risolvere la situazione adottando tutti gli accorgimenti possibili: distanziamento durante gli allenamenti, sanificazione degli ambienti, igiene delle mani. Per quanto riguarda il campionato dovremo ripartire il 7 marzo, noi giochiamo a Roma. Non vediamo l’ora di tornare in campo»”.



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