Missione Semplici: «Ci salviamo»
di Roberto Muretto
Il nuovo allenatore parte con entusiasmo: «Le potenzialità per compiere l’impresa ci sono»
24 febbraio 2021
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CAGLIARI. La prima mossa di Leonardo Semplici non è stata quella di riempire la testa dei giocatori di concetti. Il nuovo allenatore del Cagliari ha cercato di trasmettere serenità a un gruppo col morale sotto terra. L’impresa da compiere è difficile ma non impossibile. «La sfida l’ho accettata perché credo nella salvezza - ha detto il tecnico -. Non è stata una questione di soldi o contratto. Voglio portare qui la mia tipologia di lavoro. La rosa e gli investimenti fatti mi hanno fatto capire che le potenzialità per salvarci ci sono. In allenamento ho visto dei ragazzi che vogliono ripartire, riscattarsi. Non c’è molto da battere su modulo o aspetti tattici in questo momento, ma sul carattere. Voglio portare una ventata di entusiasmo».
La medicina. Semplici ha le idee chiare. Si è già trovato in passato in una situazione difficile. Ha salvato la Spal quando tutti la davano per spacciata. «L’aspetto mentale conta molttissimo - ha spiegato -. Ho rivisto alcune gare e ho notato una squadra che gioca col freno a mano tirato. Ma non per colpa di Di Francesco che è un grande tecnico, che stimo. L’aspetto da curare ora sarà la testa, dobbiamo avere un approccio diverso di quello visto finora. Dobbiamo essere concentrati su tutti gli episodi. Sto preparando i ragazzi per stare in partita dall’inizio alla fine. Dobbiamo produrre gioco ma mai perdere l’equilibrio sia quando attacchiamo che quando difendiamo».
Modulo. Il tecnico toscano è uno pratico. Della serie: pane al pane, vino al vino. «Voglio dare poche indicazioni ma precise - ha aggiunto -. Come modulo continueremo sulla falsariga di quello già visto nelle ultime settimane. Ci saranno le mie idee ma non credo alle rivoluzioni, ho una rosa di valore. Non credo che il posizionamento di un singolo giocatore possa cambiare il risultato finale. Ho trovato grande disponibilità da parte dei ragazzi. Ho chiesto loro di migliorarsi per questo cammino che inizia in salita».
Idee. Al nuovo mister rossoblù i fronzoli non piacciono Lui va sempre e solo sul concreto. «Io normalizzatore? «Non mi piace come etichetta ma voglio far esprimere al meglio tutti. Questo sì. Dobbiamo avere spirito di rivalsa». Nel 3-5-2 Nandez avrà un ruolo chiave. «Nahitan può giocare in più soluzioni, ha grande intelligenza e sto valutando vari aspetti. Vedremo da qui a sabato, quando avrò le idee più chiare. Con i cinque cambi possiamo intervenire tanto ma mi auguro che questo non accada».
Il ricordo. Semplici ha avuto da giocatore un passaggio in Sardegna. nella stagione 1988-89 con la maglia del Sorso in serie C2. «Quell’esperienza mi ha fatto conoscere una terra di cui non sapevo nulla e me ne sono innamorato. Giro la Sardegna ormai da tanti anni d’estate. Ma questo non lo dico per ruffianeria. Ora è capitata questa bella opportunità e non ci ho pensato due volte. Essere stato alla Sardegna Arena e aver giocato al Sant’Elia mi ha fatto conoscere anche quest’ambiente. Faccio un appello in questo momento così complicato: dico ai tifosi di starci vicino per fare tutti insieme l’impresa».
Il ritorno. Quella di Stefano Capozucca è una faccia conosciuta a Cagliari. Per il nuovo direttore sportivo è un’esperienza bis nell’isola. «Nella vita ci vogliono sempre delle sfide, troppo facile presentarsi quando le cose sono semplici. Ma quando hai ricevuto da Cagliari quello che ho ricevuto io, credo fosse arrivato il momento di dare qualcosa alla piazza». La sua conoscenza del mondo del calcio potrebbe essere un valore aggiunto. «Io metto a disposizione del mister la mia conoscenza della piazza - ha concluso Capozucca -. Non ho la bacchetta magica ma darò la massima disponibilità per tutte le componenti. Salvarsi sarà come una promozione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La medicina. Semplici ha le idee chiare. Si è già trovato in passato in una situazione difficile. Ha salvato la Spal quando tutti la davano per spacciata. «L’aspetto mentale conta molttissimo - ha spiegato -. Ho rivisto alcune gare e ho notato una squadra che gioca col freno a mano tirato. Ma non per colpa di Di Francesco che è un grande tecnico, che stimo. L’aspetto da curare ora sarà la testa, dobbiamo avere un approccio diverso di quello visto finora. Dobbiamo essere concentrati su tutti gli episodi. Sto preparando i ragazzi per stare in partita dall’inizio alla fine. Dobbiamo produrre gioco ma mai perdere l’equilibrio sia quando attacchiamo che quando difendiamo».
Modulo. Il tecnico toscano è uno pratico. Della serie: pane al pane, vino al vino. «Voglio dare poche indicazioni ma precise - ha aggiunto -. Come modulo continueremo sulla falsariga di quello già visto nelle ultime settimane. Ci saranno le mie idee ma non credo alle rivoluzioni, ho una rosa di valore. Non credo che il posizionamento di un singolo giocatore possa cambiare il risultato finale. Ho trovato grande disponibilità da parte dei ragazzi. Ho chiesto loro di migliorarsi per questo cammino che inizia in salita».
Idee. Al nuovo mister rossoblù i fronzoli non piacciono Lui va sempre e solo sul concreto. «Io normalizzatore? «Non mi piace come etichetta ma voglio far esprimere al meglio tutti. Questo sì. Dobbiamo avere spirito di rivalsa». Nel 3-5-2 Nandez avrà un ruolo chiave. «Nahitan può giocare in più soluzioni, ha grande intelligenza e sto valutando vari aspetti. Vedremo da qui a sabato, quando avrò le idee più chiare. Con i cinque cambi possiamo intervenire tanto ma mi auguro che questo non accada».
Il ricordo. Semplici ha avuto da giocatore un passaggio in Sardegna. nella stagione 1988-89 con la maglia del Sorso in serie C2. «Quell’esperienza mi ha fatto conoscere una terra di cui non sapevo nulla e me ne sono innamorato. Giro la Sardegna ormai da tanti anni d’estate. Ma questo non lo dico per ruffianeria. Ora è capitata questa bella opportunità e non ci ho pensato due volte. Essere stato alla Sardegna Arena e aver giocato al Sant’Elia mi ha fatto conoscere anche quest’ambiente. Faccio un appello in questo momento così complicato: dico ai tifosi di starci vicino per fare tutti insieme l’impresa».
Il ritorno. Quella di Stefano Capozucca è una faccia conosciuta a Cagliari. Per il nuovo direttore sportivo è un’esperienza bis nell’isola. «Nella vita ci vogliono sempre delle sfide, troppo facile presentarsi quando le cose sono semplici. Ma quando hai ricevuto da Cagliari quello che ho ricevuto io, credo fosse arrivato il momento di dare qualcosa alla piazza». La sua conoscenza del mondo del calcio potrebbe essere un valore aggiunto. «Io metto a disposizione del mister la mia conoscenza della piazza - ha concluso Capozucca -. Non ho la bacchetta magica ma darò la massima disponibilità per tutte le componenti. Salvarsi sarà come una promozione».
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