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La Dinamo stringe i denti ma la Virtus la spazza via

di Andrea Sini
La Dinamo stringe i denti ma la Virtus la spazza via

I sassaresi, alla quarta partita in 8 giorni, partono bene e poi finiscono la benzina Pozzecco recupera gli infortunati ma con le attuali condizioni fisiche non si può fare di più

04 aprile 2021
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SASSARI. Prova a ruggire, ma perde la voce quasi subito, prova a mettere a lanciare il cuore oltre l’ostacolo ma le energie sono ormai ridotte a un lumicino e dall’altra parte c’è una grande squadra. Un ottimo primo quarto non basta alla Dinamo contro una scatenata Virtus Bologna, che passa al PalaSerradimigni con un rotondo 77-108. I sassaresi, in uscita da un periodo fatto di quarantene, contagi, infortuni e impegni a ripetizione, recuperano tutti gli elementi del roster ma la condizione ideale è lontana anni luce: Miro Bilan e compagni ci provano per metà gara, poi crollano di schianto di fronte alla corazzata di Sasha Djordjevic.

Il fondo del barile. Alla quarta partita in otto giorni, i biancoblù giocano un primo periodo eccellente, ma già nel secondo quarto emergono gli enormi problemi in difesa (ben 36 punti concessi agli avversari) che caratterizzeranno il resto del match. Il Banco tiene il campo sino ai primi minuti del terzo periodo (45-51), poi si disunisce completamente e viene spazzato via. A spaccare la partita, dal 41-41 del 19’, sono le due bombe di Pajola prima del riposo e le due di Ricci in uscita dagli spogliatoi.

L’avvio promettente. Pozzecco può ricomporre il quintetto base, con gli ex Spissu e Gentile, Burnell, Bendzius e Bilan. Nei primi tre minuti di gioco fa canestro solo Bilan, la Dinamo spadella da oltre l’arco (0/4), poi il match si sblocca. Belinelli e Gentile scaldano la mano, Bilan che carica di falli i bolognesi (8-7 al’ 5’). Si vede in campo Teodosic, anche Pozzecco apre le rotazioni e una tripla di Kruslin le regala il 13-7 al 6’. Gli ospiti provano ad alzare l’intensità, il Banco non si fa sorprendere e con la coppia Katic-Bendzius tiene il passo, con Kruslin che va a chiudere un contropiede da manuale con la bomba del +9, 22-13.

Le prime tribolazioni. La difesa bolognese inizia a lavorare duro, l’attacco si riprende dall’1/11 da 3 del primo quarto, così dopo il rientro in campo Poz attende meno di un minuto prima di chiedere timeout, sul 22-17. Happ soffre e l’attacco sassarese si blocca e una bomba di Hunter dall’angolo regala la parità agli emiliani a quota 24. Si sblocca Spissu, rientra Bilan e si sente. Pajola mette la freccia, Belinelli è caldo ma la coppia Bendzius-Spissu risponde colpo su colpo: 34-33 a 3’32”. La partita è bellissima, anche Gentile fa centro da lontano ma un break di Belinelli e Abass regala alla Virtus il +4, 37-41 a 2’19”. Il timeout non inverte l’inerzia, e neppure l’antisportivo di Belinelli su Katic: il croato fa 41-41 con quattro tiri liberi, ma due triple di Pajola sparigliano i giochi: a metà gara il tabellone dice 43-49 e il cielo inizia a farsi scuro.

Il crollo. In avvio di secondo quarto succede di tutto: Belinelli fa flopping, viene avvisato ma non sanzionato, dall’altra parte Gentile viene spinto via e si becca il fallo tecnico. Poi Pajola entra in scivolata sulle caviglie di Burnell, tutto regolare, Pozzecco non ci vede più e si becca anche lui un tecnico. In mezzo a tutto questo, Ricci piazza due grandi triple e la Virtus vola via, 45-59 a 7’30” dalla terza sirena. È la spallata che fa cadere il castello di carte biancoblù. Spissu e Bilan muovono il punteggio, Tessitori commette il quarto fallo, ma l’attacco virtussino macina canestri: Belinelli fa centro da lontano, Pajola va due volte sino al ferro e firma il +20, 52-72 a 4’. La squadra di Djordjevic gioca sul velluto, Spissu e Katic provano a suonare la carica, ma il Banco fa fatica a tenere il campo: la Virtus vola a +26, 55-81 a fine periodo. L’ultimo quarto è pura sofferenza: Abass in contropiede schiaccia il +30 (62-92) quando a fine gara mancano ancora 7’25”; lo stesso Abass sigla il punto numero 100 (a 70) a 4’30”. La Virtus spinge a tutta sino all’ultimo e chiude sul +31, 77-108. Per la Dinamo, esausta, il tour de force è solo a metà.

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