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Dinamo in versione diesel la vittoria arriva in rimonta

di Andrea Sini
Dinamo in versione diesel la vittoria arriva in rimonta

Reggio Emilia domina per la prima metà di gara, il Banco stringe i denti e risale dal -15 Terzo successo consecutivo per i biancoblù, che continuano a inseguire la quarta piazza 

26 aprile 2021
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SASSARI. Tutta in salita, tutta da costruire con pazienza e alla fine portata a casa con pieno merito. Ci vuole tutto il carattere della Dinamo per battere l’Unathotels Reggio Emilia, 89-82, al termine di una gara che nel primo tempo si era messa davvero male.

Double face. Due quarti abbondanti in apnea, contro una squadra che sino a metà gara ha difeso e attaccato talmente bene che in certi frangenti sembrava giocare in sei: 53 punti incassati nei primi 20’, una valanga di rimbalzi offensivi concessi (alla fine ben 20) e un pesante -15 (34-49) sul groppone, per un po’ hanno fatto temere il peggio. Con Happ fuori per precauzione e la coppia Spissu-Bilan insolitamente imprecisa, il Banco si è aggrappato a Bendzius e Treier, prima del finale in grande stile. Terza vittoria consecutiva e aggancio al quarto posto ancora possibile, nonostante la vittoria di Venezia.

Tutto in salita. Il cattivo giorno si vede da subito: la Dinamo parte con tre brutti attacchi, mentre Reggio fa girare bene la palla e trova tre buoni canestri. Spissu sblocca i biancoblù, mentre Bilan è fuori fase. Una tripla di Burnell vale il primo aggancio poco prima di metà periodo (8-8), ma gli emiliani sono molto più in palla e con un break di 7-0 in un minuto sono già sull’8-15. Pozzecco chiede timeout e abbassa il quintetto all’inverosimile (Katic, Spissu, Kruslin, Bendzius, Treier), Reggio non ci bada a dopo meno di 8’ è avanti 10-20. Una tripla e un gran canestro da sotto di Treier permettono al Banco di limitare i danni, con Reggio che alla prima sirena è avanti 19-25.

Il momento più duro. Il Banco resta in partita grazie ai tiri liberi, la Unahotels invece gira bene la palla e con due triple di Lemar e un canestro di Baldi Rossi vola via, sul 22-33 dopo meno di 2 minuti. Pozzecco rimanda dentro i “big”, senza riuscire a invertire l’inerzia: Lemar fa canestro in tutti i modi, il Banco muove il punteggio praticamente solo dalla lunetta e a 4’25” dal riposo è necessario un altro timeout, con Reggio avanti di 13, 28-41. Arriva anche il -15 (34-49) con due triple di Kyzlink, e dopo avere segnato dalla lunetta 18 dei suoi primi 34 punti il Banco trova finalmente due triple, con Gentile e Kruslin.

La reazione. Il 43-53 di metà gara racconta alla perfezione quanto successo sul parquet, ma al rientro in campo c’è un’altra Dinamo. I sassaresi ripartono dalla difesa e accelerano i tempi, con un super Bendzius che segna 6 punti di fila e riporta il Banco a -5, 51-55. Spissu ha le mani fredde e sbaglia la tripla del -1, ma il play sassarese è in partita.

La battaglia. Ad avvicinare i biancoblù ci pensa Bendzius, con la tripla del 58-59 a 4’20” dalla terza sirena, ma il momento dell’aggancio non è ancora arrivato. Bilan sbaglia da sotto il canestro del sorpasso, Reggio tira giù rimbalzi offensivi a piene mani e tiene botta. Le triple di Bendzius e Kruslin portano il match in parità dopo una vita (63-63, 66-66), la squadra di Caja risponde colpo su colpo e a fine periodo ha ancora mezzo canestro di vantaggio, 68-69. Il primo sorpasso, tanto atteso, arriva al primo possesso dell’ultimo quarto e a firmarlo è Kruslin. Gli emiliani rispondono subito con Elegar, ma manda sul ferro una marea di triple, mentre Bendzius e Treier fanno centro da oltre l’arco regalando il +5 al Banco (76-71 a 7’ da fine gara).

La botta finale. Il match è lungi dall’essere finito: con Bendzius in panca a riposarsi, arrivano tre brutti errori da sotto e in un attimo Reggio è lì, con Taylor che fa 78-78. A 3’34” arriva il triplo cambio, dalla panchina si alzano Spissu, Gentile e Bendzius e con due giocate di Bilan Sassari trova il +6, 84-78. C’è ancora da soffrire, perché Taylor e compagni ci credono, poi a chiudere i conti è Spissu, con la tripla dell’87-80 a 70” dalla sirena.



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