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Nandez uno e quadruplo, cosi salverà il Cagliari

di Roberto Muretto
Nandez uno e quadruplo, cosi salverà il Cagliari

Estremo destro e sinistro, mezzala, davanti alla difesa e sempre decisivo «Questa squadra ha un’anima, stiamo combattendo insieme per la salvezza»

04 maggio 2021
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CAGLIARI. Il gol segnato domenica a Napoli, ha la stessa valenza di un pilastro portante in una costruzione. Nahitan Nandez, l’acquisto più costoso della storia del Cagliari (18 milioni di euro, ha una clausola rescissoria di 36 milioni), domenica pomeriggio ha segnato un gol che potrebbe rivelarsi fondamentale nella corsa verso la salvezza. Una grande soddisfazione per un giocatore che in questa stagione ha dovuto affrontare tanti problemi (covid compreso) e non sempre è riuscito ad esprimersi al meglio. Non è uno di tante parole, preferisce far parlare il campo. «Questa squadra ha un'anima, uno spirito forte che sta dimostrando gara dopo gara», ha detto al termine della partita nella “pancia” del “Diego Maradona”.

Duttilità. In questo campionato è stato utilizzato in più posizioni. Da estremo destro, sinistro, da mezzala, davanti alla difesa. Lui è uno che si adatta ma non c’è dubbio che preferisce giocare sulla corsia di destra, lungo la quale può scatenare la sua corsa. L’ulteriore conferma è la prestazione fatta a Napoli e il gol segnato. Si è inserito al momento giusto bruciando sul tempo l’avversario, e quando ha visto la palla arrivare, ha avuto la freddezza di toccarla il tanto necessario per metterla in porta. Non era facile, perchè Meret gli è andato incontro, ma Nandez lo ha tagliato fuori con un tocco morbido e preciso. Semplici ha capito che il giocatore può dare il meglio quando fa l’esterno destro e se non ci saranno emergenze, da quella posizione sicuramente non lo muoverà più.

Aggressività. È una delle caratteristiche di un giocatore abituato a lottare. Nel calcio sudamericano spesso le partite si incattiviscono e se non hai carattere, sparisci. Nahitan ha avuto un rendimento altalenante. c’è stato un momento che sembrava la bruttissima copia del calciatore ammirato tante volte. Si è preso le critiche, non ha replicato e come nel suo stile, ha risposto con le prestazioni, tornando ad essere la pedina insostituibile che è sempre stato. Quest’anno ha totalizzato 30 presenze, segnando due reti. Poche ma tutte decisive.

Fiducia. «Noi non facciamo calcoli e pensiamo solo al nostro lavoro, ad esprimere al meglio le nostre qualità. Stiamo combattendo tutti insieme e con questo spirito andremo anche a Benevento per la prossima, importantissima gara». Poche parole ma tanta concretezza per un ragazzo di 25 anni, venuto in Italia con una valigia piena di sogni. A Cagliari sta bene, non c’è dubbio che onorerà il suo contratto. L’ambizione non gli manca e dopo il gol segnato l’altro ieri, sicuramente gli occhi degli operatori di mercato torneranno a posarsi su di lui. Il discorso è chiaro: il presidente Tommaso Giulini lo lascerà partire solo se ci sarà qualcuno ponto a pagare la clausola rescissoria.

La Celeste. Nandez è da qualche anno un punto fermo della nazionale guidata dal ct Oscar Tabarez, che il Cagliari lo ha allenato tanti anni fa. Il tecnico uruguagio è stato uno di quelli a spingerlo in Sardegna, gli ha detto di accettare l’offerta della società rossoblù, «club serio e affidabile» le parole del tecnico. Nandez non si è mai pentito della scelta fatta, sta dando tutto per la maglia rossoblù, ha spostato il progetto. E poi, un po’ si sente a casa con Godin e Pereiro, suoi connazionali.

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