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Per la Dinamo è un deja vu Venezia la dura e la vince

di Andrea Sini
Per la Dinamo è un deja vu Venezia la dura e la vince

I sassaresi riabbracciano coach Pozzecco e ripartono da un grande primo tempo Dal +17 i biancoblù incassano il ritorno della Reyer, che domani può chiudere i conti

15 maggio 2021
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SASSARI. Poteva essere 0-2, invece è 2-0, tutti a casa e tutto il resto. Due giorni di playoff e la Dinamo è già spalle al muro, messa sotto dalla Reyer Venezia nel back to back del Taliercio. Gara1 si era decisa all’overtime per mezzo canestro, gara2 vira dalla stessa parte per cinque punti (83-78) e con la Dinamo che mastica amaro e domani in piazzale Segni non avrà margini di errore: vincere per riaprire la serie, o andare in vacanza già a metà maggio.

Da mangiarsi le mani. Dio perdona, forse, la Reyer certamente no. E così per la seconda volta nel giro di 24 ore i sassaresi si trovano a mangiarsi le mani per un match condotto in larghissima parte (+14 giovedì, +17 palla in mano ieri) e non portato a casa, in mezzo a mille recriminazioni di ogni generere. Non c’è l’overtime, c’è Gianmarco Pozzecco in panchina, stavolta, e non ci sono fischi a sproposito, ma c’è la tripla da un quintale di uno Stefano Tonut immenso a spostare tutto il peso sul piatto della bilancia, e della qualificazione alle semifinale playoff, dalla parte degli orogranata di Walter De Raffaele.

Deja vu. Gara2 è sostanzialmente un remake della prima contesa, con in meno solo l’inutile e doloroso strascico dell’overtime. Per il resto c’è tutto: un ottimo avvio del Banco di Sardegna, una grande tenuta dopo i primi segnali di vita dei padroni di casa, e un finale beffa, nel quale i sassaresi sostanzialmente torturano i ferri del Taliercio, mentre i reyerini mandano a bersaglio le conclusioni più pesanti, quelle decisive.

Ad armi pari. A differenza di Gara1, la Dinamo si ritrova con Spissu e Bilan con le polveri bagnate, ma la forza è nel gruppo, guidato per la prima volta negli ultimi dieci giorni da Gianmarco Pozzecco, e il gruppo va: solo vantaggi biancoblù in gran parte del primo quarto, un unico vantaggio veneziano sul 20-19, e il primo quarto che si chiude sul 21-24.

Resistenza. Happ è in palla, proprio come giovedì, la Reyer è tutta in un Tonut solidissimo, che alleggerisce un gap che la Dinamo costruisce anche e soprattutto a rimbalzo. Ci sono poi i canestri di Bendzius, che fanno 30-47 al 18’, con il Banco che manda due volte sul ferro la palla per allungare e poi si ritrovano, dopo l’antisportivo fischiato ad Happ, sul “misero” e tutto sommato insoddisfacente +10 di metà gara, 37-47.

A spallate. Come giovedì, Venezia esce dall’intervallo lungo con la giusta intensità, trova quai subito il -6 con Watt e Tonut (44-50) e mette in difficoltà il Banco. Pozzecco cala sul piatto la carta dei due lunghi, con Bilan e Happ, la scelta paga ma sino a un certo punto, poi ci si mettono di mezzo anche gli arbitri (fallo tecnico e quarto personale per il centro croato) e insomma alla terza sirena è tutto da rifare; 51-52. Alla terza sirena la Reyer è avanti 57-54 e la lotta è apertissima, come dimostrano l’entità dei contatti sul parquet e il doppio fallo tecnico fischiato a Burnell e Daye.

Il finale. Watt è davvero tosto da tenere bada, Gentile piazza la bomba del 63-66 ma la contesa è ancora lunga. Kruslin è caldo, Chappell pure, ma Venezia ha qualcosina in più e a 3’ dalla sirena mette la freccia, 73-72. Spissu batte un colpo, la fortuna pure e batte sempre dalla parte dei padroni di casa, che hanno un super Tonut. Burnell dice che non è finita, De Nicolao non trema dalla lunetta e siamo già agli ultimi scampoli di partita, sull’81-78. Bilan fa sdeng dalla lunetta e nessuno tra i biancoblù riesce ad arpionare il rimbalzo, mentre Tonut la chiude così, sull’83-78. Domani c’è gara3 a Sassari e non c’è margine: vittoria o vacanze anticipate.

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