La Nuova Sardegna

Sport

Sardegna sei da record con i tuoi Giganti sportivi

di Gianna Zazzara

Quattro femmine e sette maschi: dal basket all’atletica, dal windsurf ai pesi  

20 luglio 2021
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SASSARI. Per la Sardegna quella di Tokyo 2020 (anche se siamo nel 2021) è un’Olimpiade da record. Sono undici, infatti, gli atleti sardi per i quali nelle prossime settimane tiferemo davanti alla tv: 4 femmine e 7 maschi. Era andata meglio solo a Roma nel 1960: 14 i sardi convocati grazie però alla bella anomalia della presenza di nove atleti della squadra maschile di hockey su prato, qualificata d’ufficio perché l’Italia era Paese ospitante. Sette invece le convocazioni alle Olimpiadi Città del Messico ’68 e a Monaco di Baviera ’72.

Ora, un salto di qualità anche rispetto al recente passato. Basti pensare che a Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008 fu convocato solo un sardo. Erano appena due ai non lontani Giochi di Londra del 2012, mentre a Rio di Janeiro nel 2016 volarono in sei: il ciclista Fabio Aru (sesto al tragurdo dopo aver lavorato per Nibali, caduto nella discesa finale), la pallavolista Alessia Orro, il tiratore ozierese Luigi Lodde, il canottiere Stefano Oppo, la sincronette Francesca Deidda e il pugile Manuel Cappai.

Ma chi sono i Magnifici Undici sardi di Tokyo 2020? Si parte dai veterani. Per la pallavolista oristanese Alessia Orro, il canottiere Stefano Oppo e la sincronette Francesca Deidda si tratta di un felice ritorno. Tutti e tre hanno infatti già partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Gli altri otto, invece, sono tutti al loro debutto assoluto.

Stefano Oppo, canottaggio. Bis per il canottiere di Oristano. Dopo Rio 2016 (arrivò quarto, ai piedi del podio) ecco Tokyo. In coppia con Pietro Willy Ruta gareggerà nel doppio pesi leggeri maschile. Oppo arriva in Giappone forte dell’argento conquistato pochi mesi fa nella Coppa del mondo, sempre insieme a Ruta. Senza contare i tre argenti iridati (Sarasota 2017, Poznan 2018, Linz 2019), un argento (Lucerna 2019) e due bronzi (Racice 2017, Glasgow 2018) a livello europeo e anche un oro in Coppa del Mondo (Linz 2018).

Francesca Deidda, nuoto sincronizzato.

Francesca, cagliaritana, è la sirenetta sarda del nuoto sincronizzato. Anche per lei si tratta della seconda volta ai Giochi olimpici dopo Rio 2016 e il quinto posto con la squadra azzurra, una formazione in costante crescita nel ranking mondiale. Ora ci riprova dopo aver conquistato con le compagne nel 2019 a Gwamgju, in Corea del Sud, la prima storica medaglia iridata a squadre.

Alessia Orro, pallavolo. Seconda volta anche per la pallavolista di Narbolia (Oristano), 23 anni festeggiati domenica scorsa con una torta e la colonna sonora di Raffella Carrà a Casa Italia, dove le azzurre del volley sono state fra le prime ad arrivare. Con la nazionale italiana Alessia vanta nel 2015 una medaglia d’oro ai campionati mondiali under 18 ed una di bronzo ai mondiali under 20, ai quali si aggiunge il debutto nella nazionale maggiore, con la quale ha disputato le Olimpiadi di Rio 2016. Ha vinto un argento nel Grand Prix 2017, e un bronzo agli Europei 2019. Il volley azzurro ha una grande tradizione, l’obiettivo è migliorare.

Filippo Tortu, 100 metri. Nato a Milano, il suo dna è a Tempio dove è nato il papà Salvino (che è anche suo allenatore) e dove torna ogni estate, mentre ha scelto Olbia per gli allenamenti in estate. È cittadino onorario e ha la Sardegna tatuata sulla pelle. Filippo, 23 anni, il primo italiano a essere sceso sotto i 10 secondi nei 100 metri, cancellando così un primato che apparteneva a Pietro Mennea dal 1979, a Tokyo correrà nella sua specialità e nella staffetta. Per lui è la prima volta alle Olimpiadi.

Andrea Agrusti, marcia. Sassarese, 26 anni, ha conquistato il pass per i Giochi grazie alla massacrante 50 chilometri agli ultimi Europei a squadre in Repubblica Ceca. «Ancora non ci credo, erano anni che aspettavo questo momento», le sue prime parole dopo essere arrivato al traguardo.

Dalia Kaddari, 200 metri.

Di Quartu, 20 anni, è la campionessa italiana assoluta dei 200 metri. Agli Europei di Tallin under 23, a giugno, ha conquistato l’oro firmando il suo nuovo personale nei 200 metri: 22,64, terzo tempo italiano di sempre. Cresciuta alla Tespiense Quartu e ora alle Fiamme Oro, si è qualificata per i 200 metri e per la staffetta 4x100. Attenta all’ambiente, sta per iscriversi all’università.

Wanderson Rijo Polanco, 4x100.

Nato a Santo Domingo e cagliaritano da parte di madre, è nel gruppo della staffetta 4x100. Cresciuto all'Amsicora Cagliari e ora alla Riccardi Milano, si presenta a Tokyo con un personale di 10"26 .

Lorenzo Patta, 4x100. Dall’Atletica Oristano alle Fiamme Gialle, il velocista arriva a Tokyo forte del suo personale stagionale di 10’’13 nei 100 metri stabilito a maggio al meeting di Savona, settima miglior prestazione italiana di ogni tempo. Nel 2019 ha vinto l'argento ai campionati europei under 20 con la 4×100 correndo in ultima frazione.

Marta Maggetti, windsurf. Debutto assoluto per la cagliaritana, 25 anni, che si è qualificata per il windsurf femminile Rs:X ed è indicata da tanti come l’erede di Alessandra Sensini. Marta ha imparato a stare sulla tavola da bambina e ha dimostrato di essere la promessa della vela azzurra nel 2013 con la vittoria ai mondiali giovanili. Molto riservata, è una ragazza di gran carattere.

Marco Spissu, basket.

Prima volta alle Olimpiadi anche per il playmaker della Dinamo. Sassarese, 26 anni,ha esordito in prima squadra a 16 anni contro l'Olimpia Milano. Nella stagione 2018-19 conquista la Fiba Europe Cup, primo titolo europeo dei sassaresi e sfiora la vittoria dello Scudetto arrivando a gara 7 contro la Reyer Venezia e al termine verrà votato come miglior giocatore italiano dei playoff. Il 18 maggio 2019, in occasione di gara1 dei quarti dei playoff contro Brindisi, realizza 11 assist, suo attuale record in carriera nella Lega A.

Davide Ruiu, sollevamento pesi.

Sassarese come Agrusti e Spissu, 20 anni appena compiuti, è il più giovane della spedizione sarda e anche di quella della sua specialità, la pesistica. Campione europeo juniores nel 2019, bronzo agli ultimi Europei nello slancio con 158 chili sollevati, per gareggiare a Tokyo dovrà sottoporsi a una dieta ferrea per rientrare nella categoria dei 61 chili. «Nessun sacrificio, per le Olimpiadi farei questo e altro».

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