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Viola Frongia, primadonna in casa Dinamo

Andrea Sini
Viola Frongia, primadonna in casa Dinamo

Il club biancoblù rimette in pista la manager. Occuperà la poltrona di direttore generale

19 agosto 2021
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SASSARI. «Siamo un club fuori dagli stereotipi. Ci sono tante donne, facciamo gruppo, ma soprattutto sappiamo che il presidente pretende tanto da tutti, a prescindere dal sesso».

Viola Frongia torna alla Dinamo dopo l’esperienza a Torino e va ad accomodarsi su una poltrona importante, quella di direttore generale della società guidata da Stefano Sardara. «Accomodarsi è una parola grossa – sorride – perché da noi non si sta mai fermi. Gli input sono continui, ed è meglio così».

Talento coltivato in casa. Trent’anni, sassarese, laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Cattolica di Milano, un Master in Sports Management&Marketing, Viola Frongia è entrata nel mondo Dinamo nel 2014 per non uscirne più, ma nel frattempo ha avuto modo di crescere in due realtà parallele del club, la Cagliari Dinamo Academy e la Reale Mutua Torino. Sardara è il suo primo estimatore: «Questo è un incarico che per la famiglia Dinamo ha un doppio valore – ha detto il presidente –. Diversamente da quanto generalmente succede nelle società, in cui si attinge da un bacino esterno, Viola rappresenta una figura che è cresciuta in Dinamo, acquisendo professionalità e know how passo dopo passo, facendosi le ossa in A2 che oggi ritorna a casa con un bagaglio di competenza ed esperienza che la rende la persona perfetta per questo incarico».

Onore e responsabilità. «Sono felicissima di questo incarico – dice Viola Frongia –, ma ci tengo a dire che sono particolarmente onorata di andare a ricoprire un ruolo che all’inizio di questa avventura, dieci anni fa, venne ricoperto da una persona stimata come Giovanni Cherchi. Da quando sono atterrata in questa società sono stata responsabile delle relazioni internazionali e della Fondazione Dinamo, ho curato i rapporti con Fiba e Basketball Champions League e seguito i progetti di corporate social responsibility promossi da Eurolega ed Eurocup, insieme a istituzioni e associazioni del territorio. Poi le due esperienze “parallele”, come general manager a Cagliari e direttore generale a Torino».

Lampi di rosa. In casa Dinamo la presenza femminile è da sempre un segno distintivo. «Ci sono tante donne in ruoli di responsabilità, dall’ufficio stampa all’amministrazione, sino allo Store. Siamo fuori dagli stereotipi, facciamo squadra insieme al resto del gruppo, ormai ci sono rapporti di conoscenza che durano da anni e questo agevola le cose».

Le nuove sfide. «Si riparte da tante cose – dice Viola Frongia –, in primo luogo bisogna aggiornarsi e mi sto mettendo al passo con il mondo della serie A femminile, gli sponsor e le varie novità. Questo perché il mio ruolo mi impone di avere costantemente una visione generale del club, mettendo insieme i vari ambiti: la femminile, appunto, la carrozzina, il settore giovanile e naturalmente la serie A maschile. Il tutto, ovviamente, nella speranza che si possa tornare a fare basket con i palazzetti pieni».

La certezza, come detto, è che in casa Dinamo non ci si ferma mai. «E non ci si annoia, soprattutto. Stefano chiede sempre uno step in più, ama rilanciare e questo ti porta a lavorare per colmare le lacune, perché bisogna sempre essere all’altezza del proprio ruolo. Quest’anno, per fare un esempio, parteciperemo per la prima volta a una coppa europea femminile e chiaramente dal punto di vista organizzativo non si può improvvisare nulla. La cosa bella è che lo zoccolo duro di persone che stanno dentro la società è sempre quello, c’è un vero clima di squadra, ci si confronta, si dialoga e ognuno sa di non essere solo».

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