L’Olbia domani a Lucca per sfatare un tabù
Serie C. I bianchi non hanno mai vinto in Toscana. Il tecnico Canzi: «C’è sempre una prima volta»
18 settembre 2021
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OLBIA. Cominciare bene non vuol dire solo accumulare punti già dalle prime settimane, ma anche fare il pieno di consapevolezza dei propri mezzi. E per continuare a far bene, l’Olbia dovrà dare un’altra dimostrazione domani sul campo della Lucchese (ore 17,30). Dalla Toscana si aspettano una squadra di livello. Che strana situazione, ci ragiona su anche il tecnico dei bianchi Max Canzi, se si pensa che lo scorso anno in molte trasferte si arrivava da sfavoriti. E spesso diventava un’arma in più.
«L’effetto sorpresa ora non c’è, questo è il prezzo da pagare quando mostri continuità di risultati», non si rammarica troppo l’allenatore. Sulla squadra avversaria, allenata da Pagliuca, dice: «Finora in tre partite hanno giocato con difesa a quattro e difesa a tre, la storia del loro mister dice che predilige la prima soluzione. Come reagiremo? Ai giocatori si danno gli strumenti per un determinato sistema, ma poi c’è anche l’esperienza per cambiare in corso».
Sull’Olbia che non ha mai vinto a Lucca non si sofferma molto, lo repeta un dato curioso e niente più. Ma la settimana di allenamenti si è focalizzata sulla fase difensiva: sei gol in tre partite sono troppi. «Abbiamo lavorato su determinate situazioni in cui perdiamo lo schieramento della difesa».
Infine, per parlare della stagione della sua Olbia, Canzi ricorre all’alpinismo. «Ne sono appassionato pur non praticandolo. Ecco, uno dei concetti principali è che quando arrivi al campo base e guardi il K2 pensi di non arrivarci mai. Prima devi concentrarti sul campo uno, poi il due, il tre… quando dico che penso di partita in partita è perché devo essere pragmatico, che non vuol dire non porsi obbiettivi, ma lavorare sulla quotidianità».
Ragatzu torna dalla squalifica, Palesi ci sarà perchè è stato accolto il ricorso e la squalifica ridotta a una giornata, La Rosa altri due, poi tutti disponibili .
Paolo Ardovino
«L’effetto sorpresa ora non c’è, questo è il prezzo da pagare quando mostri continuità di risultati», non si rammarica troppo l’allenatore. Sulla squadra avversaria, allenata da Pagliuca, dice: «Finora in tre partite hanno giocato con difesa a quattro e difesa a tre, la storia del loro mister dice che predilige la prima soluzione. Come reagiremo? Ai giocatori si danno gli strumenti per un determinato sistema, ma poi c’è anche l’esperienza per cambiare in corso».
Sull’Olbia che non ha mai vinto a Lucca non si sofferma molto, lo repeta un dato curioso e niente più. Ma la settimana di allenamenti si è focalizzata sulla fase difensiva: sei gol in tre partite sono troppi. «Abbiamo lavorato su determinate situazioni in cui perdiamo lo schieramento della difesa».
Infine, per parlare della stagione della sua Olbia, Canzi ricorre all’alpinismo. «Ne sono appassionato pur non praticandolo. Ecco, uno dei concetti principali è che quando arrivi al campo base e guardi il K2 pensi di non arrivarci mai. Prima devi concentrarti sul campo uno, poi il due, il tre… quando dico che penso di partita in partita è perché devo essere pragmatico, che non vuol dire non porsi obbiettivi, ma lavorare sulla quotidianità».
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Paolo Ardovino
