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Pereiro, e il Cagliari rivede la luce

di Roberto Muretto
Pereiro, e il Cagliari rivede la luce

La doppietta dell’uruguaiano affonda l’Atalanta, in dieci. La classifica ora fa meno paura

07 febbraio 2022
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INVIATO A BERGAMO. Cuore, anima, sacrificio, determinazione e chi più ne ha più ne metta. Il Cagliari fa il colpo grosso a Bergamo in una partita che viste le assenze sembrava segnata. E' stato il pomeriggio di Gaston Pereiro (doppietta), l’attaccante che difettava di continuità è stato decisivo e il migliore in campo. Ma è stata la giornata di tutta la squadra, che ha sfoderato una prestazione superlativa. Bravo Mazzarri a imbrigliare le fonti di gioco dell' Atalanta irrobustendo il centrocampo e chiedendo a tutti di lavorare nella fase di non possesso. L'orchestra rossoblù ha suonato una musica che ha dato fastidio alle orecchie della Dea, incapace di dare fluidità alla circolazione della palla, creando una sola vera occasione. Per i Quattro Mori è una vittoria che consente di fare il pieno di entusiasmo e fa crescere l'autostima. Se senza tre giocatori del calibro di Jaoo Pedro, Nandez e Pavoletti è stato dato scacco matto a una delle squadre più forti del campionato, la salvezza è un traguardo che può essere raggiunto. Aver raccolto in cinque gare gli stessi punti (10) messi in cassaforte in tutto il girone di andata, è un segnale che il mercato ha cambiato la faccia di una formazione che sembrava allo sbando. La strada è tracciata, va percorsa sino in fondo, con umiltà e con lo spirito visto ieri.

Piove sul bagnato. Un problema muscolare alla coscia ferma Pavoletti. L'attaccante prova fino all'ultimo ma non ce la fa. Già orfano di Joao Pedro (squalificato), Mazzarri decide di schierare una formazione imbottita di centrocampisti e una sola punta: Pereiro. Linea verde in difesa con Lovato e Obert, centrocampo a cinque dove trova spazio anche Deiola, Dalbert fa la seconda punta partendo da sinistra. Baselli parte dalla panchina. Cragno capitano per la prima volta. L'Atalanta risponde col 4-2-3-1. Muriel riferimento in avanti, Freuler e Koopmeiners davanti alla difesa.

Senso unico. Il pallino del gioco è nelle mani dei bergamaschi. Sono loro a condurre le danze. Il Cagliari pressa alto, forma una cerniera di sei uomini a centrocampo ma fa tanta fatica nella circolazione della palla perchè i nerazzurri non fanno respirare e soprattutto in avanti non danno punti di riferimento, con Muriel e Pasalic che si muovono tantissimo. I ritmi non sono altissimi e questo in qualche modo va a vantaggio dei Quattro Mori. È una gara di sofferenza per la squadra di Mazzarri, in avanti sia Dalbert che Pereiro sono troppo leggeri per contrastare la forza fisica dei difensori orobici. Il Cagliari tiene le linee strette tra i reparti, l'Atalanta ha il controllo della partita ma di vere occasioni non ne costruisce.

Di tutto e di più. Pereiro la sblocca su assist di Dalbert (il Var impiega quasi 3' per dire che il gol è buono) e subito dopo ruba palla a Djimsiti, si invola verso la porta e Musso in uscita lo stende. Rosso diretto e Atalanta in dieci. Gasperini toglie Muriel e Pessina, dentro Boga e Zapata, dando più peso all'attacco nonostante l'uomo in meno. Il pubblico si fa sentire, Mazzarri invita i suoi ad usare la testa, restare calmi e non farsi trascinare nella bagarre. L’Atalanta è scatenata e trova il pari con Palomino. La gara si trasforma in una battaglia. I ritmi si alzano. Il Cagliari trova il guizzo ancora con Pereiro su un cross al bacio di Bellanova che si beve in velocita Maehle.

Finale thrilling. L'Atalanta è colpita e affondata. Mazzari va su tutte le furie quando vengono concessi 8' di recupero. Ma non succede altro, il Cagliari si porta a casa tre punti di platino. Dieci nelle ultime cinque, gli stessi che ha messo insieme nel girone di andata. Un'accelerata importantissima nella corsa salvezza. Una prova di maturità, di coscienza nei propri mezzi. Il Cagliari ora è una squadra vera.



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