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Nespoli glorioso ma datato, Olbia vuole la nuova arena

Paolo Ardovino
Nespoli glorioso ma datato, Olbia vuole la nuova arena

Sorge in un’area a rischio idrogeologico, vicino a un canale

16 agosto 2022
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Olbia Si dice che gli stadi siano i templi del calcio. Di sicuro, sono scrigni che racchiudono ricordi, momenti, grida di gioia, fischi di delusione, di anni e anni di partite. Lo stadio Bruno Nespoli di Olbia, in via Ungheria, ha visto la città attorno cambiare. Si è evoluta, è cresciuta, e in mezzo a tutto c’è quella struttura che una domenica sì e una no apre i cancelli ai tifosi dal 1940. Come per gli stadi italiani, anche il Nespoli vive la doppia condizione di struttura storica e struttura datata.

Quello che era il semplice stadio Comunale, prese il nome dal giocatore toscano che perse la vita proprio lì, sull’erba di quel rettangolo di gioco. Il 22enne portiere era arrivato all’Olbia nel ’59 e fu tragico protagonista di un episodio che si consumò il 24 gennaio 1960. In campo si giocava contro la Carrarese, e al 35’ del primo tempo successe il fattaccio. Un duro scontro con l’attaccante durante un’uscita, la frattura al cranio e la commozione cerebrale. Nespoli morì dodici ore dopo. Arrivò quasi subito la decisione di intitolargli lo stadio cittadino.

Dalla sua fondazione, la struttura ha visto passare una guerra, tutta la seconda metà del Novecento, ha fatto da arena per grandi concerti estivi, agli inizi dei Duemila ha subìto un’importante opera di ristrutturazione, nel 2013 è rimasto completamente allagato dall’alluvione Cleopatra, da sette anni ospita incontri di serie C. La curva mare è la storica curva della tifoseria organizzata. Le foto dei decenni scorsi la vedono gremita, nelle ultime stagioni tutt'altra storia.

I lavori più recenti sono stati realizzati a partire dal 2016. Il nuovo impianto di illuminazione; sotto la tribuna centrale sono stati recuperati due locali che erano stati resi inagibili dall’alluvione. Rimessi a nuovo, in quegli spazi sono nati la sala stampa e l’area hospitality, dove la squadra stessa in alcune occasioni si ritrova con tavolate post-allenamenti. Nelle stagioni scorse, invece, il club si è occupato di lavori nel lato sinistro della tribuna estendo così la copertura per tutti i posti a sedere; sono cambiate anche le sedute, per ottenere la licenzia nazionale era obbligatorio installare dei seggiolini, e l’Olbia ha optato per quelli colorati, in uso già da qualche tempo anche in serie A che evitano l’effetto vuoto in caso di posti vacanti. Proprio durante questa estate, il Nespoli ha ospitato l’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku che durante le vacanze in Sardegna si è allenato ogni mattina, con i cancelli assediati di fan.

La struttura, però, in tutta onestà, appare piuttosto anacronistica. Né società né tanto meno l’amministrazione comunale possono intervenire con azioni drastiche data la posizione delicata, accanto a un canale e in piena zona a rischio idrogeologico. Per questo motivo, in maniera concreta è da più di un anno che è stato intavolato il discorso nuovo-stadio. Nel febbraio 2021 venne individuata un’area della città adatta, la zona di Tilibbas, e presentato il progetto di una struttura polifunzionale, con servizi e attività all’interno e capace, oltre alle partite della squadra di calcio, di diventare cornice di eventi di altra natura. «Il lavoro con il Comune prosegue», fanno sapere dal club. L’Olbia ha portato il progetto in accordo con lo studio Sportium per la realizzazione, occorre capire quale area comunale verrà scelta, e quando, e avviare così la seconda fase.

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