Chessa: «Dinamo attenta a Brescia ci sarà da lottare»
Basket Lega A. «Avversario fisico, la loro classifica inganna»
Sassari «L’esperienza mi ha fatto capire una cosa: che nel corso di un campionato prima o poi c’è bisogno di tutti» dice Massimo Chessa, reduce da due grandissime partite con Pesaro e Trento che hanno rilanciato il ruolo e l’immagine del 34enne play-guardia sassarese, bravo ad aspettare pazientemente il suo turno e a farsi trovare pronto, prontissimo. E ci sarà ancora bisogno di tutti domani al PalaLeonessa dove la Dinamo Banco di Sardegna affronta un Brescia dal quale occorre non farsi ingannare: ha perso le ultime cinque gare, ma probabilmente è stata punita oltre i suoi demeriti, visto che ha perso qualche gara in maniera dubbia, ha rischiato di vincere a Bologna e in EuroCup sta andando forte, come dimostra il bel successo sul Cluj. Morale: sarà dura, ma i Giganti di questi tempi non sembrano temere nulla.
«Sicuramente sarà una partita tosta perché al di là della classifica Brescia è squadra costruita per andare avanti nei playoff. È molto fisica e bisognerà affrontarla nel modo migliore, dal primo secondo e per 40 minuti, tenendo a mente la sconfitta dell’andata all’overtime, gara che ci ha lasciato un po’ l’amaro in bocca». Anche perché quei due punti persi sono quelli che avrebbero deciso l’esclusione di Sassari dalla Coppa Italia al via tra qualche giorno a Torino. Quel 2 gennaio la situazione era un po’ l’opposto di quella attuale: loro lanciati, voi ancora in difficoltà. Ora invece... «Sì, vero. Ma occorre fare attenzione, sono forti, a Sassari ci hanno messo in difficoltà nell’1 contro 1, dovremo stare molto concentrati e cercare di limitare il loro attacco, penso sia la cosa principale. Il fatto che siano a-4 da noi li stimolerà ulteriormente per batterci, dopo la bella vittoria in Europa saranno sicuramente carichi. Dovremo esserlo anche noi».
I suoi canestri sembrano avere un peso e un’emozione differenti proprio perché vengono dalle mani di un sassarese Doc: «L’importante che i tiri entrino, poi se sono canestri sassaresi o meno (sorride) poco conta. Un Jones, per dire, non considera aspetti come questo. Importante che siamo un bel gruppo, ci divertiamo, questo forse è anche merito di noi italiani che siamo nella squadra da più tempo e cerchiamo di dare serenità al gruppo, con una semplice battuta, un consiglio o una pacca sulle spalle quando ci sono momenti di difficoltà. Poi , certo, sono di Sassari e per me giocare per la Dinamo è la cosa più bella che ci sia».