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Il Cagliari sale al quinto posto in classifica

di Enrico Gaviano
Mancosu esulta dopo la rete del 2-1 all'Ascoli
Mancosu esulta dopo la rete del 2-1 all'Ascoli

La vittoria sull’Ascoli per i rossoblù può significare la svolta della stagione Mancosu pedina fondamentale, Lella è diventato un tuttocampista con i fiocchi

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Cagliari Un Cagliari dai due volti quello che ha finito per travolgere l’Ascoli 4-1 agganciando il quinto posto in classifica. Una partita che forse può segnare la vera svolta in questa tormentata stagione. I rossoblù nel 1° tempo hanno steccato lo spartito scritto da Ranieri, salvo poi con il dovuto equilibrio ripristinato nella ripresa offrire lo spezzone più bello di questo campionato: 4 gol, due spettacolari, e trame di gioco a tratti entusiasmanti.

Squadra contestata. Ma alla fine del primo tempo la squadra al ritorno negli spogliatoi è stata sonoramente fischiata dal pubblico. Troppo brutto il Cagliari ma impietosi anche i tifosi. Un fatto che Ranieri non ha mancato di rimarcare nella conferenza stampa alla fine. «I fischi li accetto dopo il 90’ – ha detto – non quando ancora la partita è aperta». Una contestazione che ha lasciato il segno, anche perché la società ugualmente contrariata per i primi 45 minuti da dimenticare, ha preferito non portare nessun giocatore davanti ai giornalisti per commentare la vittoria sui marchigiani. Come dire: «Abbiamo vinto 4-1 ma teniamo il profilo basso».

Inizio arrembante. In effetti Ranieri ha presentato una formazione molto squilibrata: a centrocampo Makoumbou e Nandez centrali e Luvumbo e Millico sugli esterni, poi davanti Mancosu e Lapadula. Il piano era far gol subito e poi controllare il match e ripartire in contropiede. Due grosse occasioni fallite per i rossoblù poi ha segnato invece l’Ascoli e lì c’è stato il rischio tracollo anche perché Nandez ha mostrato che in mezzo al campo è un pesce fuor d’acqua e perché Barreca non ha il passo per poter ricoprire sia la fase difensiva che l’appoggio all’attacco. Anche Millico non è sembrato adeguato in copertura. L’infortunio di Luvumbo ha “aiutato” Ranieri a tornare sui suoi passi. Dentro Lella, Nandez a destra per le sue scorribande sulla fascia e squadra disposta a specchio rispetto all’Ascoli, come ci si aspettava in avvio di gara, con l’ingresso di Azzi e Prelec all’inizio del 2° tempo: 4-3-1-2.

L’importanza di Mancosu. Mancosu è stato certamente il migliore in campo, un giocatore che sa tenere in equilibrio la squadra, far da schermo ai suoi giovani centrocampisti e poi illuminare il gioco offensivo con alcune intuizioni geniali. Il gol del 2-1 è un esempio di come lui e Lapadula siano giocatori di altissimo livello. Mancosu si è procurato il rigore, oltretutto, che ha rimesso sui binari giusti la partita e la testa della squadra.

Lella recuperato. Applausi anche per Nunzio Lella, al rientro dopo un infortunio. A centrocampo l’ex Olbia ha regalato grinta, volontà e gamba, correndo da una parte dell’altra in interdizione e in fase di costruzione. Davvero una bella notizia per il Cagliari chesi è costruito in casa due gioiellini, l’altro è Kourfalidis, che garantiscono tanta qualità anche per il futuro.

Lapadula ha fatto 13. Lapadula continua a segnare. Ora è a quota 13 reti, a ridosso dei bomber della B Cheddira e Brunori. La sua partita non è iniziata nel migliore dei modi, ma l’avere il coriaceo Prelec al fianco lo ha aiutato parecchio ad avere più spazio. Certo, quando ha fallito il rigore è sembrato per un attimo sprofondare insieme al Cagliari. Ma ha segnato sulla respinta ed è cambiato tutto. Alla fine due gol e un assist.

La classifica. La vittoria consente al Cagliari di agganciare al 5° posto Pisa e Reggina (che però deve recuperare la partita con il Perugia). La distanza dal secondo posto del Genoa è profonda, ben 11 punti, considerando che mancano solo 9 turni, ma c’è tempo per provare a entrare fra i primi 3/4 per una griglia play off abbordabile. E poi affrontarli con una squadra che avrà digerito sino in fondo gli insegnamenti di Ranieri.
 

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