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I giovani talenti della Primavera fra i segreti del Cagliari in finale

di Enrico Gaviano
I giovani talenti della Primavera fra i segreti del Cagliari in finale

Kourfalidis, Luvumbo e Obert un anno fa erano nella squadra che è arrivata a un passo dal tricolore. Ranieri ha forgiato un gruppo solido

05 giugno 2023
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Cagliari C’è un gruppo solido e convinto nei propri mezzi dietro l’exploit del Cagliari che approda alla finale dei play off promozione. Un aspetto che è stato sottolineato con forza anche alla fine della grande prova di sabato notte a Parma, in sede di interviste. Azzi, Nandez e Deiola hanno parlato di squadra compatta che ormai è un’autentica famiglia.

La svolta Ranieri. I meriti di Claudio Ranieri sotto questo profilo sono indiscutibili. Alla fine del girone d’andata la squadra era a meno un punto dalla zona play off, ma soprattutto quello che faceva paura era una squadra senza bussola che non aveva una sua fisionomia andando avanti a tentoni, strappi, e in finale di girone in cui più che altro si perdeva fuori e si pareggiava in casa.

Una trasformazione che però non ha niente di soprannaturale. La sciamo da parte i maghi che nel calcio italiano sono solo un ricordo folkloristico di mezzo secolo fa . Ranieri ha messo in campo tutta la sua esperienza, personalità e soprattutto la sua autorevolezza per far capire al gruppo di giocatori che ha iniziato ad allenare dal 3 gennaio, che addirittura si poteva pensare di agganciare il secondo posto. Vecchia tattica che ha funzionato, puntare al massimo per ottenere comunque qualcosa. Così il Cagliari è entrato come un treno nei playoff, vincendo 4 partite consecutive. E la sua corsa è proseguita prima con il successo sul Venezia, e poi con il doppio confronto con il Parma: la sesta vittoria di fila dell’altro martedì, poi il pari di sabato conquistato al termine di una gara capolavoro.

I giovani alla carica. C’è un altro fatto da mettere in evidenza in questa bella realtà che è diventato il Cagliari. Il mix esplosivo tra giocatori di grande esperienza e giovani dal profilo interessante, destinati a crescere ancora e a far salire il potenziale della squadra. Basti ricordare che nella formazione iniziale di Parma c’erano lo slovacco Obert, il greco Kourfalidis e l’angolano Luvumbo. Tre giocatori classe 2002 che appena un anno avevano sfiorato la finale del campionato con la formazione Primavera, sfuggita al termine di una gara rocambolesca con l’Inter. Un fatto che ha voluto sottolineare orgogliosamente anche il presidente Giulini, in un post su Twitter. «Umili e concentrati per la prossima battaglia. E la grande soddisfazione di aver conquistato la finale con tre ragazzi classe 2002 titolari». A questi occorre aggiungere anche Nik Prelec, un 2001, che anche lui ha dato un contributo importante.

Vecchi volponi. Dall’altra parte ci sono i volponi, gente che ha attraversato i campi di calcio più infuocati, come l’uruguaiano Nandez, l’italo peruviano Lapadula, il cagliaritano Mancosu e ancora l’altro sardo doc, Deiola, giusto per citare solo alcuni delgruppo che comprende tanti calciatori di livello a cominciare da Pavoletti e Rog. Un cocktail che è diventato esplosivo e che ora cercherà di diventare indigesto anche per il Bari, ultimo ostacolo nella corsa verso la A. Si inizia giovedì a Cagliari, ritorno domenica in Puglia. Con l’obbligo per i rossoblù di fare un gol in più degli avversari nella doppia sfida.
 

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