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La super Torres è nata con una promessa davanti a un bicchiere di birra

di Roberto Muretto
La super Torres è nata con una promessa davanti a un bicchiere di birra

La squadra ha messo in mostra solidità mentale e tanta personalità. La vittoria in casa del Pescara è stata una massiccia iniezione di autostima

26 ottobre 2023
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Sassari C’è un detto sassarese che tradotto più o meno recita così: quando le parole non hanno senso, le orecchie si rifiutano di ascoltare. Il riferimento è ai commenti di qualche allenatore e direttore sportivo che hanno parlato di fortuna se la Torres è in testa al campionato, o addirittura che il fenomeno rossoblù è destinato a sgonfiarsi. Qualcuno ha ironicamente commentato: «Beati loro che hanno la sfera magica e possono prevedere il futuro». Il tecnico Alfonso Greco non è uno a cui piacciono le polemiche e tira dritto per la sua strada. «Abbiamo dato un bel segnale. Ho letto che c’è stata qualche dichiarazione un po’ così sulla nostra posizione in vetta. Noi siamo in alto con merito. Continuiamo a pensare solo al nostro cammino senza guardare i giudizi degli altri o cascare in questi giochini psicologici». Una risposta netta di chi alle parole preferisce il verdetto del campo. Anche Zeman ha dato merito alla Torres dicendo: «Se è capolista c’è un motivo. È una squadra che sa gestire le partite». Detto da un allenatore che ha il curriculum del boemo, c’è solo da gonfiare il petto.

Personalità La vittoria ottenuta a Pescara è il frutto che la squadra ha raccolto dopo una prestazione con i fiocchi. Greco non ha fatto le barricate, ha sempre tenuto in campo tre attaccanti che hanno lavorato tanto nella fase di non possesso. Inizialmente Ruocco, Scotto e Fischnaller, con Menabò nel finale al posto di quest’ultimo. Non è nemmeno un caso se per lunghi tratti i rossoblù hanno imposto il proprio ritmo alla partita. Sono andati a prendere alti gli avversari, messi nella condizione di ragionare poco palla al piede. Ma c’è di più: la squadra ha avuto solo un momento in cui ha sbandato ma è durato poco. Poi ha evidenziato solidità difensiva, pressato alto, attaccato gli spazi con e senza palla. Infine ha “scoperto” Mastinu regista. Il giocatore sassarese è un lusso per la Serie C. Ora che la sua condizione fisica è quasi al top lo sta confermando con gesti tecnici da manuale (tipo cambi di gioco di prima intenzione) che esaltano la intelligenza tattica.

Sorprese La panchina lunga è un’arma importante nell’economia del campionato. Le assenze pesano meno se i sostituti non fanno rimpiangere i titolari. La Torres in Abruzzo ha giocato senza Giorico, Idda e Liviero, ma ha anche dovuto rinunciare a Zecca dopo una manciata di minuti. Di questi solo Giorico e Idda potrebbero tornare disponibili per la gara con la Spal di domenica. Eppure la squadra ha mantenuto l’equilibrio, non ha cambiato modo di stare in campo e soprattutto non ha abbassato la qualità del proprio gioco. Per un allenatore questa è tanta roba, soprattutto per Alfonso Greco che fa sentire tutti coinvolti nel progetto».

Il mister Se proprio vogliamo dirla tutta, non sono pochi quelli che hanno storto il naso quando la società ha deciso di confermare Greco. Pare che tutto sia nato da una battuta tra i patron del club e l’allenatore davanti a una birra. Gli sarebbe stato detto: «Te la senti di portarci ai playoff»? Alfonso avrebbe risposto sì. Il rinnovo è scattato automaticamente. Ha cominciato a lavorare in silenzio, consapevole che la società gli stava costruendo una squadra sicuramente più attrezzata rispetto a quella della stagione precedente. Quando è stato richiamato dopo l’esonero e l’infausta parentesi Sottili, è tornato con umiltà, ha raggiunto l’obiettivo e ora, anche lui, sotto sotto, comincia a credere che il “miracolo”, forse, è possibile.

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